Cinema Illustrazione (Aug 1939)

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dare, di cantare. E quella gioia tra‘ spariva sul suo viso chiaro, nei ‘suoi occhi dolci. -— Sperò ‘non vi offenderete se chiederà informazioni sul vostro con. to, — disse. Albini, mentre l'accompignava. < “i — No, — cella disse — no certo. Porò... vorrei... come dirvi? —Dite, somplicementi — Che a casa mia non sapessero, Ho fatto un matrimonio contro lai loro volontà. Non ho'mai avuto bi sogni, di livorare: e la loro men. talità è così... così borghese..: Egli laceva cenno di si col capo,. puardandolà attentamente: lice, almeno? -—domandò, Più che felice -— cella rispose: e nella sua voce vi fu qualcosa di Fe voluttuoso, di molle, che per'un ma. mento la trasligurò: la. giovane ti‘ mida, impacciata, supplice, divenne per un istante una donna, profondamente donna profondamente : volitiva. Albini l'accompagnò fino in anti camorra: le apri lui stesso la parta benché vi fosse il cameriere: +—Vi manderò un biglietto, — disse. Ella volò di sopra, tolse la chiave dalle borsetta per aprire, ma la porta si spalancò: «Tora... Ila sussultà: Tu, Leonardo? Ti credevo al lavoro. Vide subito il suo vollo baio, il suo occhio smarrito, come quello di un ragazze colpevole che devo chie ° dere, perdono di una marachella. + Sono venito via, ho ‘avuto ana scenata disgustosa, con un ‘imbecille qualsiasi... Bisognava che alla direzione, che lo accusassi, che ln coss si trascinasse; lo avrebboro magari licenziato: ho preferito lasciar perdere Intto, Tanto, non sarà fi, a correggere bozze cho potrò farmi una posizione, non è vero? seen No, cegrto. Si sentiva un po' amarrita; ma ansiosa di parlare, di dire: « Non temere ». è —« Mestieri di ‘questa fatta ne posso trovare cento, se voglio. = Non devi più trovarne... Ti sfibrano, ti distraggono. —e TE quello (che so. anch'io. Ma non c'è via di mezzo, Fioral 2 SÌ, corto; una bona. soluzione Uho. trovata jo; — Tu? , Egli le preso il capo tra: lo -mani, la guardò negli occhi, acherzosamen{6 le tirò dI nasetto: Tu, dennina, hai trovato una dolutziohe» : Gilda voce si spegneva nel languore; gli occhi si accendevano di desiderio; come sempre, quando era. no vicini, il sangue corrova più cal do, il mondo scompariva. ce SÌ, io. La bocca di Leonardo fu sulle sue! labbra: «> Ti amo, Fiora. > + SL amore: sì, ma. sta. buono: dobbiamo parlare di. cose serio, Del ha preparare la cena... e Non ho vaglia di “cus serie; nen he: voglia di cena. Ti amo. Gi allaccià le braccia attorno. al collo: + Amorel ‘Rimasero. così un Inngo mah l'uno contro Paltrò: udivano il’ loto respiro; (il: battito. del loro, cuore: erano soli di. froute al mondo; * Poi egli, Improvvisamente, In lasciò, ‘si mise a ‘ridere: — Indovina perché mi son. préso quasi per j.capelli. con il mio. collega. 1 Dimmi, > Ella si ravviava i capelli: concava edi tiprendorsi, — Perché invece «di correggere ini noioso. articolo di fondo. mi. sono messo a scrivere musica. È n Fu? i : ‘Si, curioso, vero? Rivalo di Gio. varini, Così, un’ imolivo. che avevo in. capo: :il motivo dei tudl occhi. — Ma tu puoi scrivere munica? —_ olla; chiese; stupita, — Io-so. far tutto 1 non. so far nulla + egli ric: —In collegio im. parai il violino 6. poiché pareva che avessi molta sittitudine, anche composizione. Voleva, in un primo: tempo fare il direttore d'orchestra. Sai, e: zovanni è rimasto trasscolato? “BE il tuo poeta? — ella chiese con un po' di tristezza. + Oi, fantasie da dilettante: roba inutile, Non parlarmeno: non posso‘ più soffrite nemmeno il mano andassi, ‘ glo abbaino? seritto. Mi sembra puerile € sciocco. — Eppure, — ella disse gravemente —. dovrai un momento fermarti: per una strada: e «decidere di non lasciarla più: Egli rise: — Tu mi parli come se. io [ossi ‘un fimme — disse: ma glì uomini per fortuna sono méno saggi ‘dei fiumi. Tu vedi; il letto di correttore «di bozze non mi conviene più e bisogna che io trovi un altro mestiere,.. ‘— Ora. disse Iiora, non devi più angustiarti per questo. Ha: trovato io da lavorare. ; Di colpo egli si voltà, livido,. gli occhi spalancati, chiedere a nessuno. Sono Stata abituata così: soffro a pensare di dover qualche cosa al panettiere, al lattaio; è una sofferenza quasi fisica;.. — Ti accorgi di come siano crudeli le.tue parole? Cominci a farmi capire che soffri. Jo non vaglio ‘che tu sofira: io non voglio che tu la vori... capisci? Guarda, ‘(esco subito, adesso: giro tutta Genova, mi trova subito qualche cosa da fare: a casto di elemosinare, a costo di. prendere a schiaffi qualcuno... Vado a supplicare l'amministratore del giornale di di produzione Scalera. Che. cosn? voce. fredda, dura. Han ne rimase sgomenta, ù —— Uta ‘cosa che non mi affalica, Leonardo. Così semplice... : ‘4, una bambina-ricca cho-abita al piano di sotto: è le-/darò qualche: lezione. to tutto, ù —Istitutrico? Ù — Ma no, somplicemerito: qualche ora: Non c'è niente di-disonorante. Egli l'aveva. presu por le’ braccia: parlava in collera, e ‘il suo viso era cattivo. Non l'aveva vedute ‘mai così; : forse solo. un istante la fora della. fasta, — C'è qualcosa di vmitianito, LUCE rn. Lo hai fatto per umilintmi? Ella ebbe un grido; glì carezzò capelli; lo: tempie: + :Conig puoi pensarlo, brare: è”solo per lasciarti più. reSpiro, più possibilità dir dedicarti alta til arto, Che satrificio ‘sàrà, per me? La bimba abita qua sotto: non sarò sola: nelle; ota:;ifi cui. tu sarai ‘Jon: fano... — Vioi. dir clie: sarai almono in una bella “casa; al cildo, enon -in un Ter. Leonardo; noti parlarmi così, “Non è giusto, Tu. sal. che non lo” penso, «io, Ma vedi: voglio aver la sicurezza. di quel poco denaro che ci può permettere di vivere senza | «+ No, te' domantlò . con > Leonardo?! Non ti adom. Gielia Matania, Jone Romanò e Carlo Roma nò alla prese col piccole Giancarlo in una scena di‘Papà per una not« regla di Mario Bon‘macd. (Foto Pesce) Leonardo Cortese c Gemma Bolognesi An una scena del film «Papà per una notte! riprendermi. Sarò ‘pur capace di mantenere mia moglie; sarò pur capace di ‘pagare un panettiere, un lattaio... Ò Si infilò il soprabito” con gesto convulso, sal — No, Leonardo, no... — ‘essa singhiozzò — non. uscire messo. È tardi, è buio; è tutto chiuso. Non trattatmi così, Non voglio che tu esca. Fa tanto! freddo: c'è un vento Bhiacciato che mazza .il respiro, — Un. uomo’ giovane. e sano come mo dovrà temere del vento che mazzi il respiro?... Lasciami, lasciami, Fiora. La: scosiò con violenza: ella lo udì scendere a precipizio le scale, ‘Leonardo... nardo.., ; Si appoggiò contro la Leo porta, singhiozzando. Il suo istintivo |? orrore per gli scandali, per le scene plateali, il-:suo innato riserbo soltanto lo avevano impedito di inseguirlo ‘per le scale, di’ trattenerlo, a forza, «Era la prima. volta che si separavano in collera. era il loro primo bisticcio in un mese di. matrimonio. Le ‘sembrò subito qualcosa di grave, di irrepnrabile; come una crepa in.un vaso (ragilissimo: si vede ap pena, ma, ahimè, lo splendore del vaso è ‘già intacento: già esso ha perduto il suo valore. ; Non proparà la cona: si buttò sul letto, vestita, ‘al buio. Ponsieri. c pensieri affoliavano la sun mente simili a nuvole nore cariche di oscuro presagio. Lo: pareva d'essere improve visamente rimasta. sola, abbandona. ta, come una bambina sperduta in una via senza. uscila, Lo fagrime le rigavano it volto, scivolavano len. te lungo le guance. Perché Lea» nardo-non aveva avuto pietà. dj lei? Dopo qualche tempo: forse una, due ore, qualcuno bussò, Si alzò di scalto:. cercò di ricomporsi il viso: accese il lume, — Leonardo... No, era una ‘camerierina in guanti e cresta bianca, sem Ha detto «il mio signore .se voléto scendore di lui, domnni, vere sa lé quattro del pomeriggio. — SI, va bone: grazie... Ringraziatelo da parte’ min e... «— la ri. ‘sava la pinzza De Ferrari, le venne «e.L'eworo de si fermò nel petto, Leo. chiamò: — Non sono ben' sicura “di poter «venire, ad ogni modo lo farò avvisare... È Sentiva gli occhi curiosi della doni na ‘fissi sul. suo volto devastato dal pianto e il cuore si ribellava: « Ho È detto che ero:tanto felice: ora co| stei. gli racconterà che mì ha trovato È in lagrime, Crederà che non ci vogliamo bene: crederà ‘che ‘io sia in felice. To non sono; non sono -infeÈ * lice... lo .e. Leonardo ci: amiamo tanto, . qualsiasi cosa pensi questa serva ». Senti ‘che non. poteva più rimai nere “Ii, sola, ad aspetlarlo.. Non sapeva dove sarebbe andata a. cercarlo: ma non poteva più aspettare: ea una tortura insopportabile. Scrisse un foglietto che lasciò bene in vista sul tavolo; a cercatti: ti amo db: : IiGlò il soprabito, mise il capÈ pello:. sempre quelli, ma Je piaceva essere. in. ordine, Non poteva uscire scarmigliata, mal messa: non le piaceva attirare l’attenzione della gente, suscitare la compassione, IV vento si ‘era fatto impetuosissimo: e poiché scendeva dai monti coperti di neve, era “ghiacciato, Le strade, le piazze di Genova erano quasi deserte, in una luce bianca di luna: sebbene le dieci non fossero incorà suonate, già molte B botteghe avevano spenta la luce. È Senibrava notte fatta, Rari passanti sotto i porlicì di via Venti: Settembre. di Ella: andava svelta, modesta, © non attirava lo sguardo di nessino; Ma si sentiva. paurosamento sola; l'eco ‘dei suoi passi risvegliava. l'eco di altri passi allannati per la pas: seggiata deserta, di Rapallo. Mio Dio, avrebbe dovuto correre sempre così, in cerca di Leonardo, senza sapere dove’ fosse? } Forse in quel momento era già rientrato: forse «era in ansia per let... Anche tei fu piena d'ansia. nel. l'immaginare la: sua angoscia. Ritornò indietro: mentro tràverÈ in: mente. di dare un'occhiata nel piccolo caflè dove egli era solito. trovasi con Giovanni. Forse Giovanni avrebbe potuto dirle... Sostò. dietro ln vetrata illuminata, * > nardo ora lì, tra i atoi amici: x sedeva, tranquillo, @ parlava, e: sorridévay.: ‘ (continua) 4 Luciana | Peveraelli u Sono: venuta -B