We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.
Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.
sa da tutte le altre, cusì semplice e spontanent
Durante il viaggio aveva scambiato qualche parola con coloro che dividevano il suo scompartimento: un grosso signore, rappresentante di profumi che tornava in patria dopo un lungo viaggio. L'accompagnava una mogliettina giovanissima, elegante, graziosa, che non aveva occhi che per suo marito. Non avevano figli è ne erano disperati. La signora era stata tanto ammalata ‘ed cra venuta in Italia a curarsi. Ora, guarita completamente, tornava a casa.
— Se avrò un bambino lo condurrò in Italia per qualche anno, Sono innamorata della vostra patria — disse con un sorriso a Giovanni, — Ho trascorso in lungo periodo a Sorrento, quest'inverno, © non potrò mai dimenticarlo. Voi italiani, forso non comprendeto nemmeno Ja. gioia che dànno il vostro mare il vostro ‘cielo. Rientrando dal mare a Napoli, in una sera di tramonto, ho creduto di navigare verso l'infinito, "ho credito di non dovere mai. più mettere il piede sulla terra ferma e riprendere la vita normale di tutti i giorni, Sul molo cera ad attondermi mio marito. Questo particolare mi riportò sulla ‘terra... — aggiunse In piccola donna nordica sorti dendo. — Ebbi allora il rimorso di non aver condi. viso: con lui tante ore deliziose, tante impressioni divine, Ora torio alla realtà, e al lavoro, poiché , anche io lavoro, sapete, Ho un negòzio di profumi @ articoli di moda a Berlino. Se tornanda vorrete. portare dei regnli a qualche vostra amica o parente, venito pure «da me. Vi mostrerò delle piccole mera‘viglie. Prendete. ; i
Aveva cavato dalla borsetta un biglietto di visita eilo offriva a Giovanni, :
— Verrò senz'altro... ‘e la parente 0 l'amica, come avete detto, verrà con me.
— Al, la trovate dunque a Berlind?
— SI — disse Giovanni «con impeto e la donna sorrise comprensiva e cordiale.
— Vi attendo senza fallo, allora.
Parlarono d'altro. Il grosso tedesco narrò ‘episodi di viaggio, ‘progetti per il futuro, espose i gravi
problemi che. travagliavano il commercio, specie nel£} SS 4 h genero che egli trattava, con una chiarezza di’ ide fper scorgere Nora. Disceso e si avviò lentamonto. Un senso di
y " à di opinioni che sorprese Giovanni dy malcontento l’invase, Nora non c'era. -L'avrobbe cortamento A tutta prima gli era parsa una ‘coppia dna / individuata anche in mezzo alla folla, Come mai non gli: ora sortita quella, e invece ‘ora, parlando col pi &; corsa incontro? Non aveva forse ricavuto il suo secondo tela
vinggiatore ‘si convinceva del contrario. Dif gramma?
ta due giorni, ma ritornerò presto questa volta. Vado in Norvegia. Serivimi laggiù, Se sapessi quanto mi pesa la solitudine! i — Io vado a Berlino domani, — ag giunse Giovanni quasi trà ‘sé. Darselli” questa volta lo guardò fisso, l’altro evidentemente sperduto in un suo pensiero quasi angoscioso, quasi esaltante, non badava a lni.
Si.strinsero la mano, nel. sepàrarsii ma ciascuno dei due sentì che l’amico gli. era meno vicino, meno caro. di un tempo,
#**
Nora ricevette lo stesso giorno l'espresso di Ethel ché le chiedeva di condurre Alice da Paolo e quello di Giovanni che le annunziava il suo arrivo,
Come: tutto era lontano, confuso nel ricorda, Come «liversa le pareva la Nora che Ethel e Giovanni avevano conosciuta, Nella vita turbinosa che essa con. duceva in quei giorni, non aveva avuto agio di pensare molto alla sua, esistenza passata; ma d'un tratto tutto le si era fatto chiaro alla mente. E questo'non era effetto delle due lettere ricevute, rha di una firma letta in calce a una corrispondenza dall'America, pubblicata da un giornale romano,
ROMANZO DI
ALDO MANCINI
RIANSUNTO DELLE MUNTATE PRICHDENTI. > L'attrica Nora DI vamente abbandonate dal suo amico Joseph O'Brien. Cost sima bella attrice del cinema, Antonella Riscini è Ro. P costringe le due sorelle ad abbumionare la cospyiiftà
ha avito un bambino, è preso dolla passjof tin sito vecchio amico, il dottor Giovanni Loria, Lorla dovroblre spospt®if6ssana, uns fanciulla dell'alta borghesia fiorentina, Per rompere Inti | nodtlighe” si crano aggrovigliati attorno a le, Nora accetta di partire per Bertino;sH888 girerà un film, A_Berlino Nora vivo una vita intensa di lavoro e di divertaiiti. Giovanni Larla saffre terribilmento dell'assenza della donna tirata, un colleguio con la madre che gli ricarda l'impogno cl'ogli ha preso congRtettana. Giovanni: si confida con l'amico Darselli, un gior. nalista che ha la Nora e cho per la donna ha una vivissima simpntia.
îamora per fosehk
Cap. XIII Burrasche..
Giovanni arrivò a Berlinò in unn sera di pioggia. Aveva fato il viaggio tutto ‘d’un fiato per non perdere neanche un'ora della libertà’ concessagli, per Bodere quei dieci giorni. in compagnia di Nora, Gli pareva di non vederla da secéli. Fei ;
Anticipava col desiderio il momento di rivederla. Certamente. sarebbo stata ad attenderto alla stazione. .Le aveva ancora telegrafato da Milano: confermandole l'arrivo e indicandole l'ora. La immaginava già, deliziosamente elegante, ferma, tra il viavai dei viaggiatori e di quelli che erano a riceverli, Certo avrebbe indossato quell’abito di. grossa seta. viala che a lui ‘piaceva tanto e se poi fosse stato freddo avrebbe avuto intorno alle ‘spalle la bella volpe azzurra. che avevano comperato insiome. un giorno in cui egli l'aveva accompagnata dal pellicciaio,
Come era bella e come diversa dalle altre, specie da quelle che. frequentavano l’ambiente di lei: at
treno entrò in stazione i tre si strinsero la mano Chi amici, promettendo di rivedersi prosto,
ppia prese in {retta Jo valigio dalla reticoli e nppona ffefio si fu fermato, con un ultimo smuto discese în fretta se tra la folla, Giovanni invece aveva una valigia
Quan
| De di Debse e dl cinematografo, donne imbellottate giudicare le persone che non apparlengono al Nel momento In cui consegnava il biglietto all'ingresso, sentì ti ,o ta più o mero simili l'una all'altra; paese, difficilo ‘specialmente per chi ha un ca una voce chiamare: — Signor Lorla?
i Nora no, odiava le esagerazioni della moda, Con i 1 espanso, ‘facilmon coA tutta prima non riconobbe colei che lo chiamava, Una i; gusto squisito sapeva. intonare i suoi abiti, cu> municativo donnetta vestita modestamente, un viso nvvizzito, senza trucco. | randone il ‘minimo dettaglio, Era armoù to Poi, a un più attento esame riconobbe la cameriera di Nora, niosa, ceco, come soleva. dirle < i > t Ebbe un tuffo al cuore, Certo Nora era ammalata. Solo una
ragiono grave poteva avorle impedito di correre alla stazione, = La signorn non ha potuto venire, Ha un invito a pranzo questa sera, Nan pateva mancare, Del resto, da quando è qui, non ha mai una serata libera, Le fanno molta fosta e la si gnora è niolto apprezzata, Sta anche molto meglio in salute malgrado lavori tanto, Vi ha fissato una camera al nostro albergo. Dico che spora di liborarsi per lo undici, Cha so il signora non è troppo stanco lo saluterà tanto volentieri questa sera’ stessn. Altrimenti si vedranno domattina alle novo è mezzo, La signora alle dieci dovrà essere allo studio. Giovanni non rispote, Unn subita sensazione di gelo si era impadronità di lul. Da quando aveva rivisto Nora, l'attrico non aveva mai Invorato, Rra vissuta tranquilla, come una piccola lor ghese, intoressandosi solo del piccino e delle che cose e persone che lo erano molto vicino. Sciocco non nver pensato che Nora era a Berlino per lavorare e cho quindi mon nvrebbo avuto molto tempo a disposizione, Doveva immaginarlo, lo nveva.anzi in parte immaginato, ma non avrebbe mai supposto che cella non potesso dedicargli neancho una serata, la prima, quella del suo arrivo. Senza dir parola segal la donna fin sulla strada: una lussuosa macchina era forma ad attendero, La donna gliela indicò, attese, In disparte, Giovanni le fece cenno di salire, sedetto accanto n lei sunza neanche chiedersi come Nora avesse un'auto inulo clo
Giovasni quando l'incontrava: per uscire con lei. Ve. dendola venire di lontano .non si potevano avere dubbi, ‘Lei ‘e non
della mamma... Non bisognava vonito. Un altro errore n.
La prima cattiva impressione fu un po' dissipata dal suo giungero all'alborgo 6 alPesamo della stanza che Nora gli aveva fatto assegnare.
Era sul medesimo corridolo mul quale era l'ap. partamento di Nora — così gli spiegò la came» riora, — Nella camera vi cera il telefono. Nora ‘rientrando lo avrebbe chiamato, Sul tavolo, preso fa finéstra era un vaso di orchiilue con un biglietto di Nora, ;
«Benvenuto, Giovanni, Spero di liberarmi presto questa sern, Ho tante cone da dirti, Grazie di essere venuto, Nora ».
Un grazioso atteggiamento di
ANDREA LEEDS, La cameriera si era allontanata. Giovanni sedetle su una * stella di prime poltrona col biglictto tra le mani.
grandezza nel firGli avevano portato in camera le valigie, ina egli non . mamento della pensava ad aprirle, Non aveva più voglia di nulla,
Universal, a tanche di restaro a Berlino, Si andava formando
in lui fa convinzione che il inopportuno.. AN aiuto SÌ riepbo: BUA Gtto. Aveva del gimpo dir ligie mise la % Discese nefi.salone € affoliatissimo | Signore! in marsina gflevano a genteria e dijpristalli. darlgii Giovam d'angolo, man
Vanoi; bevve tn Îikuore co) garelià, uscì €
nel sillottino. 9 di:donno ©) zione Guardò muzza, Troppo tagli per a matografo. Megligà;e una altro caffè, attendire Nora.
Sall in camera sa, preso Uscì, Girovagò alla venti nulla, comperò un giornale dette quanto più in disp turbinio di persone, di luc locale.
»Snpiegà.il giornale, Lesse già tetta Nella ci colpì la sun a bon
«... la nota attici del principi Meinsenber, sun eleganza è il suo spiri dizione di una Canzone di
Le parole danzavano un agli occhi di Giovanni, N persona tanto in vista ta: sognare, Ed erano bastati marla ‘così?
Quando rientrò all'alber Non volle salire in camer: nell'atrio per: vederla subi!
T minuti passivano len Giovanni guardava l'orolog te, lo riponeva riprometten l’ora per almeno dieci min o mentre credeva cho né fi que, ri ritrovava con l'oro sensazione che il empo si fc
La vido comparire dal | andici a mezza, La intul { donna che ferma sulla si con duo, gentiluggioi che somigliava ben np sì più snella 6 soplittutto
Il lungo mantelli da sera o la guarnizione {fl visone un che di regale f| di Infa cedere ora diver i sare! sfiorassero nppenti la tor intravedova appenli, nvova peplo. i
+ (riovanni -;i fece e mani protese, — flo fatto mi lasciavano ventf via...
Giovanni la gualflava cs
Quanto Leinpo fra passe veva tenula tra Jofano bra ossa avava. potulo;/trasforr ora. più il viso di Nora, que tanto donno che silvedono imate tutto aulloistosso è norissime, {erano ibi lanto a Roma?) le sopricciglia la bocca anche sth diver altro modo, Da titta la | profumo di fiori 4) di «cip:
Nora forse comprese i { dl suo amico, pereié lo fis finalmente! Era Iftato il darlo l'espressioni dli una egli conosceva vl ‘imava,
— Andinmo di[sopro, questi abiti 6 possfimo pa varmi tra un quatto d'or qualcosa da bero, i ualcosa
Quando Gioviviti entrò > In giovano donne; nella camera da dall'interno gli_gniti
c subit
Giovanni sì died a pre camente, preso daraltre p o civettuolo salotti tutto unn donno elegante, alla n in vista. Ilori dorunque, letteratura, fotografo, ingr specie, Un grande partasi; una cifra in turchese era esso un biglietto 84 quale fissi gli occhi.
Le e amate lo. turchesi, queste in memoria di uni
Giovanni era fanto turi: che a leggero la ema, — poteva avere per lui un il fatto. che' Nora amasse w un altro di fado un reg piccolo cerchio d'oro. cesel ralo prima di partite, u
. '