Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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(Co rris/ioiK I7.a coi teflon) *-¥■ * GIOIA D'AMARE (Joy of Living) ■ Produzione : R. K. O. Generalcine Regìa : Tay Garnett Interpreti: Irene Dunne, Douglas Fairbanks jr., Alice Brady Benché questo film sia impostato quasi esclusivamente su un motivo assai sfruttato dal cinema, esso è tutta una novità di allegre e movimentatissime situazioni, un susseguirsi piacevolissimo di casi inconsueti per lo schermo e che divertono pienamente. Così dovremo ancora una volta riconoscere che Irene Dunne e Fairbanks Jr. dimostrano una « forma » cinematografica delle migliori, che il canto dell'attrice diviene elemento necessario al racconto senza sconfinare dai suoi limiti, che ogni altro attore nella perfetta sua caratterizzazione è lì non perchè ce l'hanno messo ma perchè ci deve essere, perchè è necessario, e che si esce dallo spettacolo soddisfatti in pieno * ¥* ABUNA MESSIAS Produzione : R. E. F. Generalcine • Regia : Goffredo Alessandrini Sceneggiatura: Domenico Meccoli, Vittorio Cottafavi Scenografia: Pouchain Musica: Gaudiosi, Refice Operatori -. Aldo Tonti, Renato del Frate, Beniamino Fossati Interpreti : Camillo Pilotto, Mario Ferrari, Enrico Glori Amedeo Trilli, Oscar Andriani, Barche Zeibù Taclé Noi sappiamo benissimo quale mastodontica organizzazione e quali sforzi tutt'altro che lievi siano dietro a quest'ultima opera di Alessandrini ed è appunto tenendo nella massima considerazione questi fattori, per dir cosi, tecnici ed organizzativi che ci siamo decisi a vedere per la seconda volta abuna messias in edizione riveduta e corretta. Specialmente nella seconda parte, il film, alleggerito dalia pesantezza di ritorni inutili e lenti risulta più convincente che non lo fosse stato a Venezia e ci sembra che dopo tali ritocchi esso abbia acquistato per lo meno in sobrietà e scorrevolezza. Quel che è certo però è che il montaggio di questo lavoro appare di una scolasticità ed ingenuità grandissime e tali da far perdere l'interesse della vicenda allo spettatore. Si ha come l'impressione di essere dinanzi ad una regìa dallo stile sorpassato e poco vivo cui la perfezione di molte inquadrature non riesce a dar movimento e drammaticità. La recitazione di Camillo Pilotto ci è apparsa assai buona, senza i facili trasporti di abuso spesso propri a questo attore. Non così quella di Ferrari che sembra non aver affatto compreso la propria parte, in una alterazione del suo ruolo dannosissima per l'intero GIUSEPPE ISANI ORAZIO V1AN1 {Catania). — a Sono qui a dirti tutto il mio entusiasmo per l'attrice Corinnc Luchaire: devi sapere che sere fa ho visto conflitto e PRIGIONE SENZA SBARRE C ti assicuro che sono rimasto addirittura stregato da questa ragazza ». A parte l'espressione « stregato » che mi sembra un po' esagerata, è vero che Corinnc Luchaire ha delle qualità; e tu stesso nell'analisi che fai dei due film suddetti in rapporto alla interpretazione del l'attrice dimostri di averne individuate le caratteristiche e le attitudini. Mi chiedi se puoi scriverle: io penso di sì, ma non conoscendo il suo indirizzo, non saprei dove consigliarti di mandare la lettera. Altri film ha interpretato prima e dopo prigione senza sbarre ed oltre a conflitto. Prima ha preso parte ad un film in un ruolo secondario, poi ha interpretato le derni eur loiRNWT con la regìa di Pierre Chenal, le deserte™ con la regìa di Leonide Moguy (lo stesso dei due film che hai visto tu), cavalcare d'amour con la regìa di Raymond Bernard. Non so se questi film giungeranno in Italia, né quando. Ma è probabile che o prima o poi appaiano sugli schermi italiani. VIAVITALCINEMA. — Senza dubbio il tuo entusiasmo nel cinema, e sopratutto la tua simpatia per il cinema italiano è lodevole; e vorresti che non ci fosse niente di brutto, nel retroscena cinematografico. Dipende da come si vedono le cose. Chissà come le avrà viste la persona che ti ha parlato! In ogni ambiente c'è il bello e il brutto, il buono e il cattivo. Io spero quindi che tu, se entrerai nell'ambiente del cinema, ti trovi tra buone persone come tu sei. Ti posso dire, intanto, che nel cinema italiano ci sono anche le persone serie e disciplinate. Quanto alla differenza tra attore teatrale e attore cinematografico, credo che tu sia sulla via giusta. Soltanto che io non direi che un attore deve « vivere un personaggio » quanto piuttosto che deve rendersene conto, portandolo alla ribalta o sullo schermo; in due modi diversi, si intende; poiché la recitazione teatrale è un qualche cosa che si esaurisce con lo spettacolo cui l'attore prende parte, mentre quella cinematografica è qualche cosa di definitivo che fa parte dell'opera cinematografica che è il film. In questo senso l'attore cinematografico partecipa della creazione del film. Inoltre, i mezzi dell'uno sono diversi da quelli dell'altro. L'attore teatrale si basa soprattutto sulla parola, e recita la sua parte tutta di seguito, mentre l'attore cinematografico basa la sua recitazione sul gesto e la mimica oltre che sulla parola e recita la sua parte in tempi diversi, e non tutta di seguito, ma secondo un ordine che viene determinato dalle esigenze della ripresa. G. R. (Catania). — « Vorrei intanto, prima di tutto, che mi chiariste il limite tra la scenografia e la regìa, e quanta parte abbia questa nella successione e nell'impostazione delle scene, e se gli atteggiamenti, le espressioni dei personaggi, certe notazioni umani e certe frasi che illuminano intelligentemente situazioni e caratteri, siano e quanto, dovute alla regìa ». Mi pare, anzi tutto, che Voi confondiate « scenografia » con « sceneggiatura ». Scenografia riguarda intatti l'allestimento scenico, l'architettura, sceneggiatura è invece il manoscritto del film. Gli elementi da Voi indicati sono naturalmente già esposti in massima parte nella sceneggiatura, ma è scopo della regìa il realizzarli pienamente. Per quanto riguarda il dialogo, è compito del regista di curarne la espressione verbale da parte degli attori; nello stesso tempo però il regista cura la inquadratura, i movimenti di macchina, e quant'altro fa parte dei mezzi di espressione del cinema. L'immagine esiste anche quando due o più attori parlano; ed ha importanza il fatto che siano ripresi in « primo piano » o in « piano medio » o in « figura intera »; diversi saranno per ognuno di questi casi, le espressioni e gli atteggiamenti dal regista stesso disposti e suggeriti. L'indirizzo di Lo schermo è Piazza Barberini 32, Roma. LUX ET UMBRA (Trieste). — « Lo scrivente ha terminato un lavoro cinematografico per il concorso indetto dal Ministero della Cultura Popolare. Alla fine del lavoro gli è balenata un'idea: può il pubblico delle platee parlare con gli attori sulla tela? Basterebbe che venisse lanciata alle spalle e in fondo alla platea da un altoparlante speciale oppure semplicemente da un megafono (non mecafono, prego) con voce dell'operatore della pellicola addetto alla sala. Una novità che verrebbe apprezzata dalle platee, indicata per rendere più intimi e caldi i film adatti allo scopo ». Non so se i film diverrebbero più intimi e CAPO DI BUONA SPERANZA caldi, come Voi dite, ma tuttavia se la soluzione da Voi prospettata Vi par buona, potreste indicarla nel lavoro che mandate al concorso, nella torma che avete adottato nell'esempio inviatomi. Naturalmente, qualora la Vostra proposta venisse accettata dai realizzatori del film che eventualmente venisse tratto dalla Vostra sceneggiatura, occorrerebbe che fosse messo in funzione un altoparlante vicino alla cabina di proiezione, oppure bisognerebbe trovare un operatore compiacente. Chiudete quindi il Vostro lavoro con il finale numero uno e poi allegate una appendice con il finale numero due, preceduto da una premessa. UMBERTO ROSSI (Roma). — Io penso che sia facoltativo aggiungere alle sceneggiature i progetti delle scene e i figurini dei costumi. Così pure, se uno vuole, può inviare anche i motivi musicali principali; qualora, si intende, lo ritenga necessario per il suo lavoro. Per esempio, cosa utile per certe sceneggiature, è di specificare le piante degli ambienti dove ha luogo l'azione. Ma si tratta di accessori, il bando di concorso contemplando soltanto le sceneggiature. Nel fascicolo di ottobre di « Bianco e Nero » è pubblicata la sceneggiatura completa (desunta dal montaggio del film) di a me la Liberia di René Clair. INES PRATI (Sant'Angelo Loti.). — Henry Bergson è un filosofo francese contemporaneo, al quale si deve, tra l'altro, un volume sul « Riso » pubblicato a Parigi nel 1900; da cui il riferimento ai film comici. EMILIO DERO (Sestri Ponente). — Le circostanze che hanno permesso la importazione di film non eccessivamente buoni sono diverse; la recente produzione americana non è, del resto, eccellente. Si potrebbe dire quindi che il cinema, in genere, sta attraversando un periodo di crisi. Dopo di che, è probabile e sperabile, si vedrà rinascere, specialmente in Italia dove tra l'altro si tentano film in combinazione con altri Paesi. Ma soprattutto è auspicabile che da noi si vada migliorando la qualità dei film. Tu accenni a qualche film italiano mal riuscito; ma ve ne sono anche di buoni. Devi poi considerare che la quantità dei film italiani è aumentata, quindi in proporzione sono aumentati i film cattivi. Del resto, appunto quando la produzione aumenta, si fanno esperimenti, tentativi ecc. che si spera siano transitori. Vedremo dunque quel che accadrà nella presente stagione, ancora agli inizi, C. F. M. (Mi/ano). — Elaborare un soggetto, specie se presenta qualche requisito di interesse come il tuo, è cosa piacevole; auguri dunque. UNA CURIOSA (Trieste). — Ai « Film in censura » abbiamo supplito con la pubblicazione delle indicazioni relative ad ogni film in testa alle rispettive critiche dei « Film di questi giorni ». Vedremo di rendere le indicazioni stesse sempre più complete. ZETA (Torino). — Per A. C. puoi scrivere presso <c Film », Città Universitaria, Roma. Credo che quel film sia stato intitolato in un modo e nell'altro; più conosciuto, credo, col titolo citato da Baldini. Il prezzo del libro Film : soggetto e sceneggiatura e di venticinque lire; rilegato trenta. Ecco gli indirizzi: Nembo, via Emilia 92, Roma; Italcine, via Ludovisi 16, Roma; Lux, corso Montevecchio 48, Tirino; Scalerà, Circonvallazione Appia ilo, Roma; Saia, via Mondovì 33, Roma; Alfa, via della Mercede 54, Roma; Manderfilm, via Firenze 48, Roma; il Consorzio Cinematografico E. LA., via Varese 16-B, Roma, distribuisce i film della Columbia; l'È. N. LO, via Po 32, Roma, e gli Artisti Associati, via XX Settembre 11, i film della United Artists. GUIDO ARISTARCO (Mantova). — Di libri sul formato ridotto conosco quello di Domenico Paolella: Cinema Sperimentale: nei primi fascicoli di « Cinema » era pubblicata una rubrica sul formato ridotto. Vi è poi il Cinema per tutti di Ernesto Cauda. IL NOSTROMO 29I