Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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NUMEROSI LETTORI. Mi rivolgo ai numerosi lettori i quali delusi nel non aver trovato più su Cinema la rubrica J filrr del mese in censura, hanno chiesto ii perchè della soppressione e hanno manifestato il desiderio che venisse istituita una rubrica analoga, affinchè potessero continuare le loro raccolte di date e la compilazione di schedari con i titoli dei film in italiano e nella edizione originale (per i film stranieri) nonché i nomi di tutti i collaboratori al film, dal regista all'operatore, dagli scenaristi agli scenografi, dal musicista al di rettore di produzione ecc. Come avrete notato, all'inizio delle recensioni di film nella pagina Film di questi giorni si è provveduto a mettere i dati che voi richiedete; nei prossimi fascicoli i dati saranno più completi e controllati. Purtroppo non tutte le case sono dotate di un ufficio edizioni ordinato e quindi sono restìe dall'inviare i dati che interessano. Le case, di solito, trascurano perfino di mettere i nomi dei collaboratori nelle didascalie in testa al film. Come pure, finora, non è stato istituito il sistema dei foglietti programma. Se manca la collaborazione delle Case, che dovrebbero essere interessate ad esaudire i desideri del pubblico, la ricerca dei dati diventa difficile. Tuttavia Cinema cerca di fare del suo meglio per accontentare i suoi lettori. EDMONDO ANTONELLI (Perugia). Mi pare che la Vostra idea di pubblicare a puntate l'Almanacco di Cinema sulla rivista, una pagina al numero, non possa essere presa in considerazione perchè le pagine dell'Almanacco sono circa trecento; e qualora se ne pubblicassero di più si verrebbe a riempire parte della rivista con pagine dell'Almanacco che trovandosi già compilato in volume, potrà essere acquistato anche da quei lettori che non lo hanno ancora acquistato. GARI (Mantova). Ho passato l'articolo al redattore competente. Vedo che l'argomento Duvivier interessa non pochi lettori. UN FEDELISSIMO DI CINEMA (Milano). Immagino la tua cospicua raccolta di dati riguardanti i film. Non posso darti completo l'elenco che chiedi ma tuttavia ecco alcuni titoli : una notte d'oblio (Remember Last Night?), amanti fuggitivi (Fugitive Lovers); tormento (Sadie Me Kec); un delitto a bordo (Un homme de trop à bord); la GELOSIA NON È DI MODA (DoCtOr, Wife and Nurse); finalmente una donna (Petticoat Fever); la dominatrice (Annie Oaklie); il sentiero della felicità (Les beaux jours); desiderio di re (The King Steps Out). LUISA (Lucca). Nikolai Ekk non può essere considerato un grande regista. Del resto, la sua attività non è stata vasta. Il film che lo ha rivelato è verso la vita, cui è succeduto un film a colori: usignolo mio piccolo usignolo. Questo secondo film non ha ottenuto il successo del primo. Greta Garbo ha interpretato ninotschka con la regìa di Ernst Lubitsch. G. L. (Mantova). Credo che il concetto del « soggetto in poche righe » e quello del « soggetto disteso o addirittura elaborato in sceneggiatura » collimino, quando a ciascuno di essi presieda il principio che chi scrive per il cinema deve pensare al risultato. Vi sono dei motivi che espressi in venti righe non potranno mai far pensare a qualcuno che conosce il cinema, ad un film che dalle venti righe si potrebbe trarre. Altre idee esposte in poche righe possono, invece, far pensare a sviluppi. Lo stesso accade per lunghi soggetti; uno può scrivere cento e più pagine, ritenendo di aver scritto una sceneggiatura (anche con le indicazioni tecniche) e invece quello che ha scritto è materiale inutilizzabile per il cinema, in tutto o in parte. Voi stesso dichiarate che per qualche punto del vostro soggetto non vedevate o vedevate solo confusamente la riproduzione sullo schermo, e che CAPO DI BUONA SPERANZA (C^orrisponacnza coi lettori) per tali punti potessero sopperire la fantasia e l'abilità di chi è del mestiere. Ora mi sembra che il soggettista debba sempre porsi il problema se o meno sia filmabile quello che egli scrive. Può darsi che il soggetto cui accennate e che avete visto pubblicato, non presenti molti requisiti cinematografici. La mancanza del nome del soggettista nelle didascalie iniziali di un film dipende talvolta dal fatto che il film, essendo un rifacimento di un film straniero, i produttori preferiscono omettere il nome del soggettista, per dare al film una impronta italiana (ma poi non ci riescono). TRANS QUIES SOGGETTISTA MARIO FIORENTINI P. D. Sto leggendo i Vostri soggetti, alcuni dei quali sono piuttosto lunghi. Abbiate dunque pazienza se questa volta non trovate risposta nel Capo di Buona Speranza. SILVIO PAPPALARDI (Spoleto). Vedi, in parte la risposta a B. C. Per quanto riguarda i soggetti, hai ragione. Vi sono delle figure storiche, come quella di Gabriele Pepe, da te ricordata, che possono offrire buoni spunti per soggetti di film. ABBONATO 719 (Torino). Nell'accordo cui alludete nella vostra lettera, non mi consta che sia contemplato lo scambio di film americani. Tuttavia vi sono progetti per la importazione dei film americani, ma ancora nulla è stato concluso al riguardo. RENATO GRECO (Roma). La protagonista di potenza e gloria è Colleen Moore. Non mi pare che si possa distinguere fra « artisti » e « attori ». Un attore cinematografico in quanto crea la sua parte sullo schermo, può anche essere chiamato •< artista ». O meglio, può essere definito un buon attore o un cattivo attore. Elena Zareschi è la protagonista del film sei bambine e il Perseo di Giovacchino Forzano, testé realizzato a Tirrenia. CARLO BARSOTTI (Lucca). Le tue osservazioni sono giuste. Del resto se n'è accorto il critico stesso, cui non si deve attribuire la colpa di tali errori; sono infatti ' errori di stampa '. Sì, è facile trovare errori di nomi e di titoli nei fogli pubblicitari dei film, nei manifesti, negli stessi articoli che appaiono sui giornali e sulle riviste. Ancora il cinema non e considerato una cosa seria. UN TORINESE. Riferirò il tuo desiderio a chi di competenza. Non so se quest'anno avranno luogo proiezioni di film classici nelle serate dei ' Cine-Guf '. Ma ritengo di sì. Le serate retrospettive hanno indubbiamente una certa importanza per la cultura cinematografica. CORRADO TERZI (Bergamo). Julien Duvivier non ha diretto i miserabili; l'autore di quella pubblicazione, ricca di errori d'ogni genere, ha confuso Duvivier con Raymond Bernard, il quale è appunto il regista di tale film, piodotto nel 1933. In questo film sono lar gamente usate le inquadrature oblique. Tale uso è stato poi ripreso da Duvivier in carnet de bal, come ricorderete, il principe kamor dev'essere le petit roi realizzato da Duvivier a poca distanza da poil de carote con lo stesso Robert Lynen. david colder è tratto da un romanzo di Irene Nemirowsky ed è stato presentato a1 l'Esposizione di Venezia nel "32. paquebot tenacity è tratto da un lavoro teatrale di Charles Vildrac e presentato a Venezia nel '34. La musica di quest'ultimo film è di Jean Wiener (vedi il volume da voi citato, pag. 294). Allorché un film viene doppiato, qualche volta le musiche originali vengono sostituite da altre; ciò è avvenuto per esempio per qualche film deH'E.N.LC. (tamara per esempio) e del Consorzio Cinem. E. LA. Nessun vantaggio artistico, naturalmente. La Scalerà ha annunciato pvgmalion ma non so quando abbia intenzione di pubblicarlo, mentre credo che le jour se lève verrà pubblicato quanto prima nella edizione italiana, dato che è già stato presentato alla Quirinetta a Roma. R. BRUSA (Varese). Hai vinto tu la scommessa con i tuoi amici: la protagonista di carnet de bal è Marie Bell e non Annie Ducaux. Il critico di cui parli non scrive su altri giornali, ma, con ogni probabilità rivedrai la sua firma presto sul giornale in cui scriveva prima. Chiederò senz'altro a qualcuno cui penso possa interessare, se ha intenzione di acquistare le annate dal 1934 al 1939 di u Film Weckly » (o « Cinematograph Weekly »?). Intanto dovresti dirmi il prezzo di vendita. Le traduzioni da te fatte del dialogo inglese di quei film, mi sono sembrate piuttosto notevoli; anzi non capisco perchè tu non pretenda il tuo nome sulle didascalie iniziali dei film: lo mettono quasi tutti i traduttori, perchè non dovresti farlo tu? Per tare altre traduzioni non mi pare ci sia altra via che quella di rivolgersi direttamente alle diverse case, indicando l'attività precedente. Certo che potresti fare di più se tu fossi a Roma. Inoltre a Roma potresti occuparti di altre attività nel vasto campo del cinema, e ne trarresti vantaggio così come il cinema trarrebbe vantaggi'; dalla tua attività, dato che mi pare tu sia una persona fornita di doti. « Sono una delle poche ragazze carine a cui non sorride la carriera di diva ». Io credo però che con le idee chiare e sane esposte nella tua lettera avresti molti numeri e una buona base per tale attività cui troppo spesso intendono dedicai si delle ragazze prive di requisiti. Quindi ripensaci. Ricordo la tua lettera di un paio d'anni fa sulle interruzioni nelle proiezioni dei film. Esse dipendono dal fatto che le sale posseggono una sola macchina e quindi ogni seicento metri di pellicola debbono sospendere la proiezione. Per le altre sale è poi diventata consuetudine dividere il film in due tempi; a me sembra che converrebbe meglio proiettare i film senza interruzione. Scrivi pure quando vuoi, non mi rechi alcun disturbo. Anzi. IL NOSTROMO LA TOSSE DEI FUMATORI Le lunghe ore di attivila sedentaria dei fumatori, non sono che una irritazione continua degli organi respiratori documentala dal portacenere. Le tinture di Papavero e la Morfina, contenute in opportuna dose nella Pastiglia Madonna della Salute, diminuendo l'irritabilità della mucosa e dei nervi dai quali ha origine il riflesso, (prurito alla gola) sopprimono il molesto bisogno di tossire. A quest'azione calmante si associano quelle decongestionanti delle tinture di Belladonna e Giusquiamo e quelle espettoranti dell'Ipecacuana. La Pastiglia Madonna della Salute è quindi un mezzo efficacissimo contro la tosse dei fumatori. Essa sprigiona, a misura che si scioglie nella bocca, i suoi benefìci princìpi attivi dando una senzazione gradevole al palato in virtù delle sostanze correttive, (Menta e Liquerizia) contenute nella sua formula. L. 3.30 la scatola L. 0,60 la bustina di quattro pastiglie MADONNA DELLA SALUTE Stab. Chim. Farm. G. ALBERANI Bologna ■ Aul. Pref. N. 31810 del 20X1928 327