Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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2)3 ©tsHSfj'ffa ©a®s **** ECCELLENTE *¥* BUONO * * MEDIOCRE * SBAGLIATO ** FINISCE SEMPRE COSt Produzione: Excelsicr film-Minerva Regìa: Enrique Susini Soggetto : Gherardo Gherardi Direttore di produzione : Walter Nocchi Sceneggiatura : Gherardo Gherardi Musica: D'Anzi. Montaggio: Fiche Bacher Operatore : Arturo Gallea Interpreti : Vittorio De Sica, Nedda Fiancy, Roberto Rey, Assia De Busn y. Non sappiamo perchè l'Ungheria sia costantemente presa di mira da tutti quei soggettisti che cercano di dare una nazionalità agli sfondi dei loro lavori, nati anonimi, particolarmente poi quando tali lavori hanno la grama e labile consistenza di finisce sempre così. Forse la colpa è degli opuscoli delle agenzie di viaggio che hanno propagandato ormai di Budapest e di quelle terre un'idea tipicamente turistica e domenicale. Ma in fondo è proprio vero che finisce sempre così : si esce dal cinema un po' delusi, forse anche seccati, ma dopo una mezz'ora si dimentica e non ci si pensa più su. ** ULTIMATUM DI MEZZANOTTE (Olir fighting navy) Produzione: Wilcox Production LimitedArtisti Associati Regìa: Norman Walter Sceneggiatura : Harrison Owen Scenografia : Elliot Operatore: Claude Friese Geen Montaggio: L. P. William Interpreti: Richard Cromwell, Robert Douglas, Noah Beery , H. B. Warner, Hazel Terry. ultimatum di mezzanotte sta al cinematografo come le Avventure di Buffalo Bill dell'edizione Nerbini stanno alla letteratura. Lontani da esso sono quindi gli intenti d'arte che normalmente si ricercano in ogni opera cinematografica come ogni tentativo di elevazione recitativa da parte degli attori che in esso figurano. È un film inglese nato senza dubbio con intenti propagandistici della marina e che tuttavia nella sua rozzezza riesce a suscitare interesse e ad appassionare con una ininterrotta intessitura di sparatorie, di rivoluzioni, di cannonate e perfino di siluramenti. ** ULTIMO VOLO (Flight jrom glory) Produzione: R.K.O. -Generatane Regìa: Lem Landers Soggetto: Roberts D. Andrews Sceneggiatura: David Silverstein , John Twist Interpreti: Chester Morris, Whitney Bourne, Richard Lane, Paul Guìlfuyle , Solly Word, Douglas Walton, Walter Miller, Rita Laroy, Pasha Khan. Con una scelta simile d'ambiente, (una valletta abbandonata nella catena delle Ande, approdo arido e pericolosissimo di una linea aerea che getta alla morte i suoi piloti per uso di vecchie carcasse a buon mercato anziché di aeroplani) ben altro film poteva nascere in luogo di ultimo volo. È questo un assurdo racconto che si riduce alla fine ad una elencazione di continue disgrazie aviatorie che capitano ad un gruppo di uomini, troppo volutamente perduti moralmente e materialmente sin dall'inizio, per riuscire reali. In sostanza in questo film a tanto sfondo e a tanta atmosfera manca in pieno l'aderenza di attori ben guidati e di regìa. L'ottimismo poi del finale illogico e poco umano dà il colpo di grazia definitivo della caducità di quanto ha preceduto. ** LA VERGINE FOLLE (La vierge folle) Produzione: Le film d'Art-Scalzaferri Regìa : Henry Diamant Berger Sceneggiatura : H. Diamant Berger Soggetto: da un dramma di Henry Bataille Dialogo: H. Bataille ■ Interpreti: Victor Francen, Annie Ducaux , fuliette Fabel. È questo uno dei meno riusciti film francesi apparsi in questo periodo sui nostri schermi, un film che non trova alcuna giustificazione al suo racconto e i cui protagonisti si muovono in un clima sforzato e di poca convinzione. Juliette Faber, la quale anziché una « vergine folle » ci è sembrata una comunissima ragazzetta in periodo di « cotta » giovanile, non ha le forze sufficienti per la vita del personaggio che deve servire, come del resto Victor Francen e Annie Ducaux coniugi infelici per dato di fatto e senza dimostrazione. Nel doppiato poi le ombre continuano a parlare linguaggi da libri di lettura o peggio da romanzo d'appendice sicché tra una deficienza e l'altra il complesso va innanzi balzelloni e a forza di evidentissime stonature. ■■JJÌhp-'X m fl ^ JtBlU'v e Jtj* ■' ^p-^* *** "" f^M ^n ^ jfj^^B^ "^7 dH ^H^^^^^H i fWr .1 ^^^^^ J^^^^^l. ^^^ *** LA GRANDE LUCE (Montevergine) Produzione: Diana film. Generatane Regìa : Carlo Campogalliani Soggetto : Guido Paolucci Sceneggiatura: Vittorio Matpassuti, Carlo Campogalliani Scenografia : Ivo Battelli Musica : Franco Casavola Operatore : Ugo Lombardi Fonico : Giovanni Bianchi Montaggio : Carlo Campogalliani Interpreti: Amedeo Nazzari, Leda Gloria, Enzo Bilioni. Giulio Tempesti, Elsa De Giorgi, Andrea Checchi, Umberto Sacripanti, Giovanni Grasso, Ivana Claar, Carlo Duse. la grande luce, o secondo la prima più indovinata denominazione, montevergine, è senza dubbio la migliore fra le opere cinematografiche italiane apparse in questi primi mesi di stagione e quella sopratutto che per prima offre una sincera rappresentazione della nostra gente campagnola senza cadere nella retorica facile di certi temi, e parimenti senza giungere a sforzature o a compromessi ugualmente dannosi. Con montevergine si è sopratutto scoperto a noi stessi o perlomeno si è trasformato in materia narrativa vivissima un aspetto di vita italiana servendosi con misura ed opportunità veramente saggie degli elementi accessori di paesaggio, di costume, di ambiente. Facilissimo era lasciarsi prendere la mano, e spesso l'arresto e il passo indietro che Campogalliani ha avuto il coraggio di fare sono chiaramente proprio lì ad un passo dal precipizio. (Vedi le scene della processione, del locale in Argentina, del muto che osserva il delitto dalla finestra dell'osteria). E il film è appunto un esempio di buona regìa, di quella regìa funzionale cioè di cui abbiamo altra volta parlato, la cui dosatura e i cui movimenti si giustificano ed anzi sono vitali per la esposizione differentemente accentuata del racconto. Merito poi grandissimo di Campogalliani l'aver addirittura plasmato e regolato la recitazione dei suoi personaggi ottenendo dagli attori l'essenziale necessario per il suo lavoro spesso con vere trasformazioni dagli abituali cliché dietro i quali sono soliti nascondersi. Nazzari ad esempio non ha bisogno di camuffare la sua naturalezza rude sotto mascherature fasulle per raggiungere ugualmente motivi e atteggiamenti di grande lievità e dolcezza, come l'ottima interpretazione del bravo Sacripanti che mena alla più alta drammaticità grazie appunto ad una vigilante misura e ad un freno continuo. Giovanni Grasso e Lauro Gazzolo entrano nel film con parti di caratteristi dialettali, con parti cioè che sono dinamite nelle mani di un attore. La dinamite non solo è scoppiata ma non ha fatto nemmeno lontanamente pensare alla possibilità della sua presenza. Un buon lavoro quindi cui tuttavia un solo appunto va fatto, un appunto riguardo al complesso di scene che rappresentano l'ambiente argentino, troppo superficialmente trattato con tono da annotazione frettolosa, e troppo esageratamente negativo. L'insistenza infatti nel presentare tipi e scene basati unicamente su losche faccende da codice penale rivela troppo chiaramente il suo asservimento alla tesi da dimostrare. Tesi che appunto per queste scene « argentine » viene troppo messa a nudo. Ma è questo, ripetiamo, il solo, unico luogo del film che cada in sottordine. Perfetto nella sua sobrietà il finale che ci ha richiamato alla mente, forse per un contrasto di maniera e di stile, quello di traditore. 352