Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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mmà m ©tosto @3©ìeii3 + * * * ECCELLENTE **♦ BUONO * * MEDIOCRE * SBAGLIATO ** LETTERE D'AMORE DALL'ENGADINA (Liebesbrieje aus dem Engadin) Produzione: Tren/^cr Film Tetra Filml^unst E.N.I.C. Soggetto: Luigi Tren\er. Hanns Sassmann ■ Regìa e Scen.: L. Trenl(er Commento musicale: Giuseppe Becce Operatore: Hans Erti. Karl Puth, Walter Rimi, Klaus V. Rautenfeld Interpreti: Luigi Tretil(er, Carla Ruesl. Charlott Uaudert , Robert Dorsay, Umberto Sacripanti. Luis Trenker ha tentato un genere nuovo, quello della commedia leggera a spunto sentimentale sullo sfondo del mondo alpino. Il tentativo è abbastanza riuscito e questo film cammina con disinvoltura, sempre accompagnato da una fotografia stupenda e da riprese della montagna che non possiamo giudicare che ottime. Gli attori tedeschi che vi compaiono sono però di seconda qualità e a questo proposito ci è gradito ricordare che quello che al Capitol am Zoo riscosse più applausi fu Sacripante la cui parte nell'edizione tedesca aveva, forse per lo strano e comicissimo suo linguaggio intessuto di berlinese e di romanesco, un risalto non individuabile nella copia italiana. Peccato che forse per questa ragione pochi critici se ne sono accorti. * LA STANZA N. 13 (Mister Reeder in Room 1 j) Produzione : British National Ltd. Londra Europa Film Soggetto : da un romanzo di Edgar Wallace Regìa : Norman Lee Interpreti : Sara Seegar, Sally Cray, Gibb Me. Laughlin, Peter Murray Hill, D. ]. Williams, Malcom Keen. Lesile Perrins, Robert Cohran, Phil Ray , George Merrit, Rex Walther, Florence Groves. L'errore principale di questo film inglese è di svelare sin dal suo inizio il lato misterioso della sua trama, errore che, trattandosi di un m giallo », è fondamentale. Lo spettatore ha così immediatamente la possibilità, voglia o non voglia, di individuare i responsabili della serie di colpe e di delitti sui quali è imbastita la storia di Wallace, di intuirne lo svolgimento, riducendo la sua attenzione alla semplice esposizione di essi. Poiché il sistema di far correre un giallo sulla falsariga del già rivelato, sembra essere una novità voluta ad effetto, purtroppo dobbiamo riconoscere che nel caso specifico è fallito in pieno. La recitazione di Sara Seegan, Sally Gray, Peter Murray-Hill, Gibb Mc.Laughlin è scadente e dozzinale. *¥* GLI AVVENTURIERI DI LONDRA * I DIAVOLI DEL MARE DEL SUD (Seven Sinners) Produzione: Gaumont British Titanus Regìa: A. De Conoville Interpreti: Edmund Love, Constance Cummings. È questo un film che per quanto seminato qua e là di pecche non sempre lievissime, pur tuttavia riesce spettacolarmente a interessare e risulta ben costruito e condotto. Sin dal suo aprirsi, il film ci trasporta in una atmosfera misteriosamente macabra servendosi di mezzi ambientali di atmosfera che sono pienamente riusciti. La riproduzione di disastri ferroviari è di una accuratezza veramente degna di lode, come molto ben riuscita la caratterizzazione delle figure di sfondo. Ciò però che rappresenta la parte più notevole della fatica di De Conoville e dei suoi collaboratori è l'ottima realizzazione scenografica di ambienti e luoghi diversi. I climi in sostanza sono veramente perfetti. Edmund Love e Constance Cummings sono al loro posto. (Air Devils) Produzione: New Universal I.C.I. Regìa: John Rawlins Interpreti: Larry Bla\e, Dicì( ' Purcelle, Beryl Wallace. Tra ciuffi di palme da vaso, temporaneamente adibite a creare ambientazioni tropicali e fra baracche che sanno di teatro lontano un miglio si agitano le insignificanti figure di questa astrusa storia, pensata male, e certo non egregiamente realizzata. Se Lardy Blake e Dick Purcell in veste di soldati coloniali credono di far ridere e divertire con le loro continue degradazioni e promozioni reciproche e alternative è segno che sono soliti pascersi di illusioni. Più comica è invece risultata, contrariamente però all'idea del regista e degli altri responsabili, quella feroce battaglia tra non si sa bene chi, per la conquista di non si sa bene che cosa. Di recitazione, di attori, di dialogo non è neppure il caso di parlare. *** DORA NELSON Produzione: Urbe I.C.I. Soggetto: Mario Soldati e Luigi Zampa Regìa : Mario Soldati Direttore di produzione: G. V. Sampieri Sceneggiatura: Mario Soldati e Luigi Zampa Scenografia : Dino Viola Costumi: Casa Caramba, Milano Commento musicale: M° Montagnini Operatore: Anchise Brizzi Montaggio: Giovanna Dal Bosco Interpreti: Assia Noris, Carlo Ninchi, Miretta Mauri, Luigi Cimara, E velina Paoli, Olinto Cristina. Adele Mosso, Carlo Campanini , Massimo Girotti. Se almeno una volta ogni mese ci fosse dato di vedere un film italiano dell'eleganza ed accuratezza di dora nelson potremmo dichiararci soddisfatti e potremmo con più solidi elementi di esperienza alimentare i nostri desideri. Questi « casi » però, più o meno isolati che siano, ci convincono sempre di più che in fondo qualcuno sta per imbroccare la strada giusta e che sopratutto in Italia si potrà fare del buono anzi dell'ottimo cinema. Con questo non intendiamo sopravalutare, né porre su piani di assolutezza, questo film, ma sopratutto desideriamo che il pubblico apprezzi quelle fatiche che hanno come loro movente primo il desiderio di fare con cura, con intelligenza, con gusto, con intendimenti cioè superiori a quelli che si ispirano alla pura e semplice, cassetta. Giorni fa Emilio Ceretti scriveva salì' Ambrosiano che proprio di questi tempi più che mai folto è l'ingresso nel mondo cinematografico di forze nuove, intellettualmente assai preparate, di scrittori, di artisti, di gente in una parola di cultura e di gusto. Scriveva che ciò era buon segno per tutte e due le parti, degli intellettuali e del cinema e che i frutti non tarderanno di certo a venire. Di ciò siamo certi anche noi che sentiamo necessaria una tale « iniezione ». Mario Soldati, regista di dora nelson, è la piena conferma di queste speranze. Scrittore e uomo di gusto, si è messo subito in prima linea con il suo primo film e ci si è messo senza alterare affatto la sua sensibilità e senza voler andare oltre al voluto, ma operando piuttosto in profondità con una ricerca minuziosa e completa del mondo che egli spiritualmente e materialmente doveva rappresentare. Dall'inquadratura delle scene, ai caratteri dei personaggi, dalla tecnica di montaggio alle più lievi sfumature della recitazione dei suoi attori, egli ha veramente costruito un tutto organico e senza squilibri che è in perfetta aderenza di peso al racconto. E qui sta appunto il maggior pregio della sua regìa che si rivela così perfettamente all'ordine. Né una battuta in più né una in meno per lo spirito, la qualità, il sapore stesso della storia. A questo, è nostra convinzione, non si può arrivare che con una personale preparazione di affinamento letterario e artistico che conduca a saper immediatamente valutare il piano spirituale di un soggetto e ad inquadrarlo esattamente nei termini narrativi cinematografici, che gli sono propri. Assia Noris nelle due parti di stella del cinema e di sartina, nella classica sostituzione di persona con trionfo della buona sulla malvagia, ci è addirittura sembrata un'altra tanto è stata perfetta. Così parimenti buoni il Ninchi, la Mauri, Cimara, Girotti. Segno che gli attori non mancano né il problema è, come molti sostengono, appunto degli attori. Noi diremo che è piuttosto un problema di gusto, di intelligenza e talvolta di qualcosa di più. Il bel film dora nelson sta appunto a dimostrare ciò. 392