Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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ff EBBREZZA DEL CIELO FILM DI GIOVANI rr PIÙ' volte il cinematografo ha preso per tema l'aviazione e sopratutto la passione sublime che porta con sé. La formazione dei piloti, le loro ambizioni e le gesta eroiche sono stati temi di alcuni film celebri, fra cui Luciano serra. Ma questo ebbrezza di cielo che fra qualche giorno vedremo sugli schermi di tutta Italia sviluppa un tema nuovo per il grande pubblico : la passione per il volo cosi come può nascere in un gruppo di giovani dal cuore saldo e dalle ambizioni generose, contrastata dalla scarsezza di mezzi a disposizione e trionfante in virtù della passione che l'ha animata. Dire della nobiltà di questo tema e degli scopi che un tale film si propone ci sembra superfluo. La storia che ci narra I'ebbrezza del cielo non è soltanto quella di un gruppo di ragazzi ma è un po' tutta la passione di una giovane generazione di piloti; è sopratutto l'espressione di' una ambizione capace di disumanizzarsi e di dimenticare ogni altro desiderio per inebriarsi della mèta che si è proposta. Non vogliamo fare delle anticipazioni sulla trama; sappiamo che la curiosità del pubblico è tanto più affettuosa quanto meno è soddisfatta, e I'ebbrezza del cielo merita di essere veduta con occhio attento, curioso, che sappia dare ad ogni episodio il suo vero valore. Il mondo in cui sarà portato lo spettatore è nuovo per il grosso pubblico. Il volo a vela è una specialità conosciuta dalla massa per sentito dire, e solo qualche documentario si è incaricato di portare sullo schermo degli episodi di volo senza motore. Gli alianti, la loro costruzione, le loro possibilità sono mistero per i non iniziati e molti neppure sanno quale magnifica scuola e quale perfetta fucina per la formazione di nuo vi piloti sia il volo senza motore; quanto certi balzi di poche centinaia di metri valgano a temprare all'ardimento e ad incitare a nuove conquiste. Un film come questo non poteva essere ideato e realizzato che da dei giovani, e I'ebbrezza del cielo è nato e si è completato in un ambiente giovane, in una atmosfera in cui ciascuno ha portato il suo contributo di passione. Diremo per questo che un film non poteva nascere sotto migliori auspici. * * * I valori su cui poggia la trama non devono però far pensare che il film voglia essere soltanto espressione di accademismo documentario e di tecnica cinematografica. Ogni vicenda, anche quella che trova la sua conclusione in una sfera sublime, ha il suo aspetto umano che è sempre il più vero e il più facilmente accessibile alla comprensione generale. Così per dar volto umano alla passione per il volo è stata intessuta una storia semplice, pacato contrasto alla ardente avventura che i protagonisti vivono, una storia che pretende soltanto di avere sapore di giovinezza e di ingenuità appassionata. « La società del pericolo » protagonista del film non è una convenzione creala per dare vita alla narrazione, ma è una di quelle realtà in cui ognuno di noi, nei primi anni della giovinezza, ha ambito di poter vivere. In questa atmosfera hanno vissuto regista, direttore e attori per dare vita al film. Per dare corpo a questa storia si sono cercati volti nuovi, volti di giovanissimi che potessero portare sullo schermo un soffio di freschezza e di passione. II pubblico che potrà vedere alla prova, fra qualche giorno, il gruppo di giovani, dovrà dare su ciascuno di essi il suo giudizio; giudizio atteso con ansia perchè ciascuno di loro sa di avere dato quanto poteva di passione, lavoro, intelligenza per la riuscita del film. Mario Giannini, Armandina Bianchi, Aldo Fiorelli, Paolo Ketoff, Fausto Guerzoni, Mario Brambilla sono dei ragazzi che hanno messo nel loro lavoro tutta la volontà di riuscire e che attendono dalla loro fatica una prova delle qualità e della passione che li animano. Accanto a questi giovanissimi ha lavorato una attrice giovane ma già affermata : Silvana Jachino. Da lei il pubblico attende, ad ogni prova, sempre di più; e questa è la buona occasione per una sua piena affermazione. Una parte breve ma di non poco rilievo e di profondo effetto nello sviluppo della storia è sostenuta da Mario Ferrari che il pubblico ricorda come pilota in una delle sue migliori interpretazioni. Il film è stato girato sull'altipiano di Asiago da Giorgio Ferroni, un regista giovane che ha dato notevolissime prove di sé e delle sue possibilità tecniche. Direttore di produzione è stato Sandro Pallavicini, un altro giovane che ha del volo una esperienza diretta e che è stato animato dalla stessa passione del regista e degli interpreti. * * * Dire quanto ci attendiamo da un film come I'ebbrezza del cielo non è facile. Attendiamo sopratutto da esso una atmosfera di passione, una ondata di entusiasmo che spesso manca a -noite fra quelle nostre produzioni che vanno per la maggiore. Di questa attesa siamo certi di non andare delusi perchè abbiamo potuto vedere in quale clima il film sia nato. Di ogni altro aspetto e sul successo che avrà non possiamo, in questa sede, pronunciarci. Il miglior giudice, in questo caso, è sempre il pubblico che sa comprendere ed apprezazre il lavoro serio e appassionato. U. d. F. 401