Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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'ìl&txl ''ÙO€ét~ Piccola òtoìla di im anno in filanda LE più disparate voci si odono sullo stato attuale dell'industria cinematografica francese, voci in genere e pessimistiche che denunciano deficenzc e rarefazioni, che indicano sopratutto uno stato di disorientamento generale punto proficuo per chi debba o voglia raccogliere le file più o meno disperse di quella produzione. Non è solo sui fogli stranieri e su quelli partigianamente interessati che si odono gli echi di tali voci, ma negli stessi giornali di Francia, che sembrano voler ad uno ad uno scoprire tutti gli aspetti negativi delle loro faccende. Tuttavia a questi giornali non si può non riconoscere una oggettività ed un coraggio veramente esemplari e sopratutto una funzione morale che indubbiamente darà buoni frutti. Pour Vous, grande settimanale cinematografico parigino, ad esempio è fra quelli che maggiormente e con i più efficaci argomenti entra nel vivo dei problemi e più volte abbiamo segnalato la sua attiva campagna nel campo spirituale e in quello tecnico per una ripresa e un miglioramento, quanto mai auspicati in F rancia. Nel numero del 14 febbraio un interessantissimo articolo di Ève Dulac fa una messa a punto di tutto il complicato affare e traccia una storia abbastanza fedele di ciò che è avvenuto nel 1939, cercando di scoprire le ragioni di questa improvvisa stasi. Dopo aver esaminato il grande lavoro svolto nei primi otto mesi dello scorso anno, l'articolista dice: « Ed ecco che dopo il settembre 1939 tutto crollò come un castello di carte. Una gran quantità di progetti furono abbandonati, i teatri deserti, i cinema in parte chiusi come parimenti gli uffici dei produttori e dei distributori. Migliaia di attori, di registi e di tecnici furono chiamati alle armi e migliaia di altri si videro disoccupati. Gli sforzi dei proprietari di sale per continuare le proiezioni più o meno normali, furono resi inefficaci dalle necessarie restrizioni imposte dal governo. Ma i giorni passarono e la paura dei bombardamenti si dileguò poco a poco, nello stesso tempo che i civili, non comprendendo l'aspetto preso dagli avvenimenti, sentirono un imperioso bisogno di divertimento e di distrazione, e lamentele si alzarono da ogni parte. Il risultato fu la liberazione da qualche restrizione di minore importanza. Da parte loro gli esercenti misero tutta la loro buona volontà, e alla fine di novembre circa 275 cinema su* 353 della capitale, ricomin ciarono a funzionare. Tuttavia la diminuzione del numero degli s] itatori ridusse gli incassi. Cosi i proprietari di sale in luogo di acquistare dei film nuovi ne presero in affitto dei vecchi. I produttori si sforzarono di riprendere la loro attività, ma la difficoltà di avere degli attori, poiché l'esercito non poteva accordare tutte le licenze richieste, e la mancanza di un appoggio finanziario finirono per distruggere le loro illusioni. L'anno 1939 fu dapprima segnato dallo scandalo Natan, poi da disaccordi avvenuti fra i proprietari delle sale e il comune di Parigi a causa delle nuove tasse che questo imponeva loro. La situazione fu regolata da un compromesso che dura ancora. II fatto più importante fu il contratto intercorso fra il circuito di sale Siritzky e quello Gaumont con lo scopo di fronteggiare ogni genere di concorrenza. Centoventicinque cinematografi furono così raggruppati, cosa questa che permise una distribuzione più razionale dei film. Purtroppo la guerra ridusse a zero tutti gli altri progetti. Per i proprietari di sale gli otto primi mesi del 1939 furono tra i più prosperi che essi avessero conosciuto. Il circuito Siritzky-Gaumont raggiunse' in questo periodo un aumento del 30% su gli incassi dei corrispondenti mesi del 1938. Questo aumento veniva principalmente attribuito ai costanti progressi del cinema francese. La stagione estiva contò anche qualcosa in questo moto in avanti, perchè essa non fu, come normalmente, un periodo di calma Infatti molti parigini restarono nella capitale a causa delle minaccie di guerra e cercarono una distrazione nelle sale cinematografiche. Non vi è alcun dubbio che la produzione francese avrebbe segnato un nuovo punto se non vi fosse stata la guerra. 'Ha paura del buio' Circa 15 film della produzione 1939 sono di assoluto prim'ordine e meritano di essere posti allo stesso rango dei migliori di Hollywood. Gabin fece due creazioni straordinarie ne la bète humaine con Simone Simon e in le jotjr se lève, studi profondi del cuore umano. Un altro potente studio psicologico creò Louis Jouvet con V. Francen e Michel Simon nel lavoro di Julien Duvivier la fin du tour. Fra le migliori produzioni dell'annata, entente cordiale raggiunge facilmente il primo posto. Racconta la storia delle relazioni tra le due grandi democrazie europee, e il suo apparire, dal punto di vista della propaganda non poteva essere più a proposito. Con questo si allineano parimenti trois valses, con Yvonne Printemps e Pierre Fresnay, e remontons les champs-elysées di Sacha Guitry. Su un piano più leggero si piazzano fric-frac con Michel Simon, Fernandel e Arletty, che mostrano il mondo sotterraneo della capitale, circonstances atténuantes con Michel Simon, Arletty e Dorville, un altro film che tratta di ragazzi di strada, e le bois sacre, un'opera spirituale sulla legion d'onore. Tre altre produzioni di qualità sono: les héros de la marne con Raimu, conflit con Corinne Luchaire, e giiìraltar. Per l'esportazione americana, il 1939 fu dunque essenzialmente un anno di minaccie, che fortunatamente non poterono realizzarsi perchè lo « Statuto del Cinema » non fu ratificato. Tuttavia, in giugno, il Journal Offìciel pubblicò un decreto che autorizzava l'ingresso in Francia di 188 film doppiati all'anno. Gli americani ne furono soddisfatti. Tuttavia poco tempo dopo un altro decreto, applicabile dal primo gennaio 1940, accordò dei permessi ai differenti paesi per i loro film. Gli Stati Uniti ne ricevettero cin quanta. Le relazioni cinematografiche franco-americane furono incoraggiate variamente da diverse decisioni. Jean Re noir ricevette il premio del National Board of Review per il miglior film straniero presentato in America nel 1938 COn LA GRANDE ILLUSION. L'ac cademia francese del film distribuì in aprile dei premi per i migliori film stranieri mostrati in Francia nello stesso anno, e gli Stati Uniti ne vinsero cinque. Mentre la nazione si sta adattando alle nuove condizioni di guerra e il governo si sforza di rendere normale la situazione di chi non è al fronte, tutto indica che forse l'industria del cinema francese ritroverà nel 1940 un po' del suo splendore del passato ». a. 1. (Film M'eekl!/) 121