Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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finisce ai giorni nostri. Ma oltre il valore politico, il film avrà il sapore di una rievocazione dei più grandi avvenimenti della Nazione Francese, da Sedan alla inaugurazione del Moulin Rouge, dalla torre Eiffel al tre settembre. <( Seguo la vita di quattro generazioni di francesi. Questa costruzione — e mi mostra una grande ricostruzione di un quartiere popolare di Parigi — è la più grande che si sia mai fatta a Nizza ». « Si lavora bene e tranquillamente? » domando io. ■ Certo, ora vi sono più difficoltà, ma non sono queste quelle che ci spaventano ». Ora s'allontana per dare alcune disposizioni, ma dopo tornerà ancora ad accontentarmi. Intanto chiedo ad un direttore di produzione notizie sul film. « Gli interpreti principali sono Michèle Morgan, l'interessante attrice di delirio, Raimu, quello di ultima giovinezza, Jouvet uno dei prigionieri del sogno, e tanti altri notevoli attori. Ormai siamo al termine della produzione, e si spera per fine marzo aver già montato il film ». Domando di Michèle Morgan. « Oggi non lavora, anzi pare che sia a sciare e che con lei ci sia anche Jean Gabin. Dall'America ha già ricevuto serie proposte e la giovanissima Michèle Morgan è ora molto disputata ». Ma ecco Duvivier che mi ritorna al fianco e mentre camminiamo in questo quartiere parigino di... Nizza mi dice: « In Italia ho visto che si danno dei miei film di dieci anni fa. pel di carota e il principe kainor sono ormai passati alla storia e le riesumazioni non sono tanto di mio gusto, ma d'altra parte sono convinto che ciò sia il destino della celebrità... ». E quindi passo alla notizia che più m'interessa. « È vero che verrete a girare un film in Italia per una Casa italiana? ». « Probabilmente sì. Sono anzi in trattative con due Case italiane! ». 'Prigionieri del sogno' « Sulla Tripolitania? ». « Purtroppo il soggetto di tale film non era di mio completo gradimento, ma certamente una di queste due trattative giungerà in porto. Ma presto saprete notizie più esatte. Per ora sono contatti preliminari, anche se trattati con tutta la serietà che io metto nei miei affari sia tecnici che materiali ». E così colgo l'occasione per fare le mie congratulazioni a Duvivier per lo strepitoso successo mondiale del suo ultimo film la charette fantome che già una volta Stiller aveva girato e che Duvivier ha rifatto superando anche in poesia l'opera precedente. La sua importanza tecnica e la sua bellezza fotografica segneranno indubbiamente una data nella storia della cinematografia mondiale. Duvivier marcia su quelle vie artistiche che distinguono il genio dal mestiere e il suo nome ormai va aggiunto a quella schiera di uomini che lasciano veramente credere che il cinema è un'arte con tanto di A maiuscola. s M M3