Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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sjftJSr^ySBPPirfcfflM ■■■■■ IL RACCONTO A ROVESCIO r m?' sullo schermo un'espressione più vicina alla immaginazione fantastica. Eccettuati invece rarissimi esempi, la vita dei ricordi ritorna nei film con acute precisazioni nei particolari. Si noti, ad esempio, il realismo narrativo in alba tragica di Marcel Carnè. Si osservi inoltre come nei film a base di rievocazioni, la visione soggettiva relativa agli occhi di un personaggio che rivede il proprio passato, dopo i primi quadri di ricordo si trasformi nella vera e propria ricostruzione di un fatto. In alba tragica, l'operaio compiuto il delitto oppone resistenza alla polizia. Egli non è ossessionato dal pericolo ma dai ricordi. Si direbbe che egli senta il bisogno di rivivere nel ricordo le circostanze che lo hanno reso omicida. Infatti, egli rivede il suo passato, e noi, per mezzo di dissolvenze, vediamo rievocazioni che hanno un inizio soggettivo : ma in seguito la narrazione perde tale soggettività; il suo sviluppo non è più in relazione agli occhi del protagonista. Pare che sia oggi di moda la costruzione del racconto a rovescio, alla maniera della letteratura gialla, conflitto di Leonide Moguy parte appunto dalla scena culminante di una vicenda drammatica con protagoniste due sorelle. Corinne Luchaire insegue Annie Ducaux e spara contro di lei ferendola gravemente. Le ragioni del gesto rimangono sconosciute allo spettatore; solo attraverso l'istruttoria del processo, mediante dissolvenze incrociate, si apprenderà come gli avvenimenti abbiano determinato Il personaggio viene presentato con gli occhi fissi nel vuoto. . . Scene del passato ritornano in vita IL SISTEMA delle « rievocazioni » nei film ebbe un decisivo inizio grazie alla scoperta della dissolvenza che, permettendo una apparizione o sparizione graduale delle immagini, offerse lo spunto a tale espediente narrativo. Scomparso gradatamente il quadro in cui il personaggio veniva presentato con gli occhi fissi nel vuoto, scene del passato potevano ritornare in vita. Gli esempi hanno avuto inizio fin dal 1917, epoca in cui Victor Sjòstròm realizzò in Svezia 1 proscritti. In questo film gli infelici protagonisti Halla e Kari dopo un'incalzante fuga si rifugiano in una capanna. Quivi, durante la notte di nevischio, i due rievocano il loro passato. In chapeau de paille d' Italie di René Clair, un personaggio racconta ciò che gli è accaduto durante una gita. Nella descrizione, i particolari, effettivamente avvenuti e già visti sullo schermo, vengono deformati perchè quell'uomo nel racconto dà diverso risalto alle cose. Il regista ha favorito le burle del personaggio ideando immagini scherzose con un linguaggio cinematografico originale. Altri effetti singolari il Clair ha realizzato in les deux timides nella scena del tribunale in cui un leguleio novellino debutta in difesa di un energumeno giustamente accusato di maltrattamenti verso la proprio moglie. La situazione coniugale già apparsa sullo schermo nella sua brutta realtà, viene esposta diversamente dall'avvocato: il cattivo marito ritornando a casa non maltratta la donna, al contrario le fa omaggio di fiori e suona soltanto per lei il violino, appassionatamente. L'apparizione di un topolino sconcerta la difesa. L'avvocato perde il filo del discorso, più volte si interrompe e ripete quanto ha già detto. Attraverso lo schermo assistiamo a divertenti ripetizioni con acceleramenti, marce indietro e quadri fissi. Ciò che si racconta di un fatto già avvenuto, o ciò che si ricorda, non può tradursi in immagini precisamente corrispondenti alla realtà avvenuta. Anzi viene naturale un paragone con i modi propri del sogno: come nei sogni, anche nei ricordi le immagini subiscono deformazioni nella mente degli uomini. E grazie ai mezzi del cinema, le rievocazioni e i sogni possono raggiungere hr. u«. * W *~ _ii v ém " «.. ^ifa».. 'Alba tragica'? Jean Gabin e Jacqueline Laurent 180