Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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Il pubblico argentino abituato a vedere sino a pochi anni fa quasi esclusivamente pellicole nord-americane s'è adattato al gusto yankee : vuole il lieto fine, la bellezza delle artiste, l'eleganza della messa in scena; niente tragedie, niente problemi spirituali, niente miserie, molta musica, molta superficialità. Negli ultimi anni la produzione locale raggiunse altezze che pochi speravano anche solo quattro anni fa; così le « prime » delle pellicole nazionali, date oramai per consuetudine sempre al « Monumentai » sono veri avvenimenti cittadini, preceduti da una pubblicità fantasmagorica. I posti sono prenotati molti giorni prima; nell'intervallo ed alla fine dello spettacolo tutti si riversano negli immensi foyers del pianterreno e del primo piano, dove si danno convegno i critici, i direttori, gli artisti e tutte le stelle e stelline del firmamento teatrale e cinematografico: decine di fotografi saltano fuori in ogni angolo. La sera d'una « prima » d'una pellicola argentina al « Mo La giovane Delia Garcés in un altro film argentino diretto da M. Eomero : 'Muohachas que estudian' Pepita Serrador nel film 'Mujeres que trabajan', di M-anuel Komero numental » è su per giù quello che fu il « Traguardo degli astri », la domenica di Carnevale all'« Excelsior » di Roma. Sino al 1939 le pellicole europee erano valutate alla stessa stregua ed il pubblico le tollerava con maggiore o minor pazienza. L'anno scorso le cose cambiarono di colpo, perchè al « Broadway » ogni settimana si diede una nuova pellicola francese ed il successo fu tale che qualcuna tenne il cartellone anche due o tre settimane, carnet DE BAL, KATIA, PRISON SANS BARREAUX, LA FIN DU JOUR, CONFLIT, ORAGE, MOLLENARD, RETOUR À L'AUBE, QUAI DES BRUMES e molte altre piacquero e s'imposero, così che oggi i francesi occupano una posizione molto più alta di quella degli altri produttori europei. Del successo o dell'insuccesso delle nostre pellicole parleremo al caso un'altra volta. Oggi mi limiterò ad accennare alle comodità dei cinema di Buenos Aires, imitate in tutte le città di provincia. Le file della platea e della galleria sono così distanziate che si possono benissimo accavallare le gambe ed i vicini passano comodamente senza disturbare nessuno, tanto che molte sale non hanno affatto canali centrali. Proibito fumare; proibito alle signore tenere il cappello in testa, da quando le proporzioni aumentarono in modo da turbare la visuale; assolutamente proibito stare in piedi, ostruendo il passaggio. I programmi sono gratuiti, eleganti e completi con i nomi' d'ogni interprete a fianco del personaggio della pellicola. I sedili sono « pullman », cioè a cuscini in pegamoide a molle, alti 25 centimetri : solo negli infimi cine di sobborgo vi sono 209