Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

Record Details:

Something wrong or inaccurate about this page? Let us Know!

Thanks for helping us continually improve the quality of the Lantern search engine for all of our users! We have millions of scanned pages, so user reports are incredibly helpful for us to identify places where we can improve and update the metadata.

Please describe the issue below, and click "Submit" to send your comments to our team! If you'd prefer, you can also send us an email to mhdl@commarts.wisc.edu with your comments.




We use Optical Character Recognition (OCR) during our scanning and processing workflow to make the content of each page searchable. You can view the automatically generated text below as well as copy and paste individual pieces of text to quote in your own work.

Text recognition is never 100% accurate. Many parts of the scanned page may not be reflected in the OCR text output, including: images, page layout, certain fonts or handwriting.

destra: la televisione nel film di Kox-da 'La ita futura'. Qui sotto: l'alba del sonoro 'Il cantante di jazz' visione, (ili operatori sono sparsi qua e là, tra la folla, alle finestre, in aeroplano, etc. Dirige un regista in collegamento coi) essi; egli affiderà la trasmissione ora all'uno ora all'altro, e costoro, con un appropriato giuoco di primi piani e campi lunghi, di cardiate e panoramiche faranno del loro meglio per rendere varia e dilettevole la trasmissione stessa. Se non che saltano agli occhi gli inconvenienti che un tal sistema comporta. Ogni operatore, infatti, agirà per conto suo, entro certi limiti indipendente : seguirà le proprie improvvise ispirazioni, i propri impulsi e anche le circostanze. E gli effetti di questa frammentarietà saranno ben visibili sullo schermo ricevente. Si obietterà che non sempre verranno trasmessi spettacoli richiedenti l'impiego simultaneo di più macchine, ma anche in tali casi argomenti non mancano. In effetti l'operatore televisivo, per quanto istruito dal regista, è abbandonato al caso. Talché molto spesso non a lui sarà dato far sua la realtà per ripresentarla nei suoi reconditi significati, ma questa costringerà lui ad adattarsi è sfruttare l'imprevisto. Tutto ciò nel cinema non si verifica. Qui veramente gli autori sono padroni della materia e possono trasfigurarla a ìow piacimento. Epifora. Pensiamo all'unità di spazio e di tempo ideali proprie al cinematografo e alla radio pura. Solo del\a prima può disporre la televisione, p'bichè qui il tempo trascorre inesorabilmente legato alle lancette dell'orologio e impossibile è « sottrarne >> come al cinema. Cosicché il montaggio televisivo, se potrà dar vita a una « geografia ideale » non potrà assolutamente imporre un ritmo alla trasmissione; la quale, incatenata a fatti reali, porterà con sé, di codesti fatti, il tempo effettivo senza possibilità di trasmetterne l'essenziale. Negli spettacoli allestiti in « teatro di posa » potranno ovviarsi tali inconvenienti preparando più scene rappresentanti tempi diversi, da riprendere una dopo l'altra in base a un'accorta sceneggiatura. Ma allora si renderanno necessari tanti iconoscopi quante sono le scene. Col che si ritorna al già detto. Molti sono dunque gli svantaggi che la televisione presenta, da (in punto di vista puramente estetico, nei riguardi del cinema. Se a questi aggiungiamo la prerogativa che ha lo schermo di registrare suoni e immagini su pellicola, nonché la indipendenza del momento di '< presa » dalla rappresentazione (la qual cosa rende possibile una rigorosa scelta del materiale, una revisione dell'opera completa e insomma l'ottenimento di quel ritmo e di quel respiro che senza montaggio mancherebbe), si comprende benissimo che altre vie sono aperte alla televisione, sicché uno scontro di questa col cinema appare alquanto improbabile. Altre vie le sono aperte, diciamo, e in prevalenza quelle della radiocronaca. Immaginate una partita di calcio, un incontro di tennis, di pugilato, una parata militare trasmessi per televisione. La cosa non ha bisogno di commenti. Qui veramente si possono raggiungere effetti sorprendenti ai quali il cinema, per non essere attuale fino a questo punto, deve rinunciare. Ma quando si parla di spettacoli che siano frutto di fantasia, pensati esclusivamente in vista della loro trasmissione radiovisiva, allora si può senz'altro essere tranquilli. Perchè nulla potrà essere fatto che riesca impossibile al cinematografo. Almeno per quello che della televisione si sa e si prevede oggi. Domani, Dio solo sa cosa può accadere ; i miracoli del progresso sono tanti e tali che al pensarvi ci pentiamo già di essere usciti nelle osservazioni suesposte. MICHEIiANOELO ANTONTONI 213