Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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IL DESTINO non è stato spietato con i vecchi pionieri del cinema francese; al contrario, sembra che abbia voluto premiare la loro cieca fede ed il loro contributo prezioso al cinematografo. Oggi, tanto Charles Pathé, quanto Leon Gaumont, abbandonati gli affari da varii anni, vivono giorni tranquilli e sereni nelle loro ville di campagna. Un segno di benevolenza che appare di buon augurio per il cinematografo francese, e non soltanto per quello. Non è difficile trovarli, questi pionieri; ma è difficile che oggi essi parlino di cinematografo. Son momenti rari, che non mancano tuttavia: essi allora tornano per un momento a quel passato così ardente non soltanto con il ricordo : e sui loro visi si può leggere una commozione scoperta. Così riferiva testé un giornalista che era stato a visitarli. Quando l'uomo giunge all'età declinante della vita, è molto probabile che ritrovi la propria spiritualità soltanto quando rivive il passato. Soprattutto se il ricordo è legato a date e fatti lontani, ormai più leggenda che realtà. Mi incontrai una volta con un negoziante di articoli sportivi, che era stato da giovane campione di calcio. Le pareti del suo negozio erano piene di fotografie che ricordavano « quei tempi lontani ». E bastò un piccolo riferimento, una occhiata ed un cenno verso quelle foto, perchè egli parlasse. Raccontò molte cose, ricordo; quasi in fretta, perchè nessun dettaglio gli sfuggisse.. Parlò anche di un viaggio a Pisa, in occasione di un torneo: per una notte lui e la sua squadra dormirono nell'archivio del Municipio. Parlava più che per noi, per sé stesso; per ritornare, seppure con il ricordo, nel suo mondo. Notai che, mentre discorreva animato, i suoi occhi brillavano, lucidi. La stessa cosa, forse, accade a Leon Gaumont, che oggi, ad un'età ormai avanzata, vive solitario in un castello antico della Costa Azzurra, di fronte al mare, nei pressi di Sainte-Maxime-Sur Mer. Certo non deve riuscir facile far parlare cotesto signore alto, austero, sempre chiuso in sé stesso. C'è in lui il senso di un orgoglio geloso, come di uno che abbia costruito qualche cosa con le sue mani, con il suo ingegno, ed ora corra di continuo il pericolo di veder violato il proprio riserbo. I ricordi raffioriranno nel BREVE STORIA DI LEON GAUMONT suo cervello a frotte, disordinatamente: rumore di macchine, di ingranaggi; sedute e discorsi nelle assemblee; la definitiva affermazione delle sue speranze. E poi i suoi stabilimenti spaziosi, giganteschi che sembravano sproporzionati rispetto alla produzione : ma quanto lavoro, quanta fatica per idearli e costruirli! E infine il successo: sembrerà a Gaumont di rivivere le serate delle grandi prime al Gaumont-Palace di Parigi, attorniato da una folla entusiasta e plaudente, e dai suoi attori più celebri. Leon Gaumont iniziò la sua attività si può dire dal nulla, con modesti mezzi, nel 1886, anno nel quale fondò la società « Comptoir General de protographie ». Gli stabilimenti consistevano in un appartamento di una vecchia casa-delia Rue Saint-Roch, a Parigi. Un'esistenza insomma monotona e sconosciuta, ma una mentalità già aperta alle prove più difficili ed agli esperimenti meno sicuri. Il cinematografo stava proprio in quegli anni nascendo, in altri stabilimenti non certo più grandi di quelli di Gaumont. Fu Georges Demeny, che realizzava proprio in quel periodo qualche interessante espe rienza intorno alla fotografia animata, che convinse Gaumont a non perdere tempo e a non lasciarsi sopraffare dagli altri. Gaumont capì, intuì, non rise della proposta del Demeny, ma si mostrò subito favorevole. E i primi apparecchi, per quanto rudimentali e imperfetti, furono appunto costruiti nei locali dove lavorava Gaumont. Fu l'unico che seguì di pari passo, nel campo delle invenzioni di fotografia animata, i fratelli Lumière. I risultati furono gli stessi; anche Gaumont, per merito di Georges Demeny, riuscì ad offrire una serie di immagini nitide e chiare, analoghe a quelle ottenute dai fratelli inventori. Fu premiata la sua fede, la sicurezza di un mezzo che ancora era allo stato rudimentale di preparazione. In questo modo la Società Gaumont potè mettere sul mercato dell'industria cinematografica un « cronofotografo », modello originale realizzato per la prima volta nel 1898; e con il quale Gaumont iniziava regolarmente un commercio ed una produzione di macchina da presa e di pellicole. A questo punto comincia, seppure lenta, la ascesa : Leon Gaumont sa misurare i propri passi, ed ogni allargamento della sua industria appare di volta in volta pensato e misurato fin nei più piccoli particolari. Ed ecco il primo teatro di posa; ecco i primi film dalla durata di pochi minuti : la loro lunghezza oscillava dai 17 ai 30 metri. Il resto è risaputo: il cinematografo s'impone e vince la sua battaglia e molto merito va ai pionieri francesi : dai Lumière, a Pathé, fino al silenzioso, meno geniale degli altri due, forse, ma non meno positivo e costruttivo, Gaumont. Egli non cedette mai di fronte ai suoi temibili avversari, e i suoi stabilimenti seppero sempre attrezzarsi convenientemente e adattarsi al mercato nascente. Oltre ai film ed alle macchine da presa, Gaumont costruiva del resto ogni genere di macchinario ottico, ed era in grado di installare impianti cinematografici in sale e teatri. Altra sua produzione di indubbia bontà furono le macchine per stampare i film. I suoi studi e fabbriche, che nel 1896 occupavano una superficie molto ridotta, nel 191 1 si erano straordinariamente ingranditi: tutta la collina parigina di Buttes-Chaumont, che misura più di 40 mila metri quadrati, era infatti occupata ormai dalla So 220