Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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Ali da Valli e Amedeo Nazzari in 'Oltre l'amore', dalla novella 'Vanina Vanini' di Stendhal regia Gallone, prod. Grandi Film Storici (foto Pesce) TEMI CARATTERI MISURA I REQUISITI D'OGNI PELLICOLA SANA. LODEVOLE E UTILE, SECONDO IL CRITICO DELL" OSSERVATORE ROMANO' UNA copiosa messe di note è stata redatta sui fattori artistici, estetici e tecnici, che intervengono nella composizione d'ogni spettacolo cinematografico: ben scarsa, invece, è quella sui valori sociali, per noi, di primaria importanza. Ogni pellicola realizzata con larghezza di mezzi, contiene sempre qualche elemento d'indole superiore, epperò la sua visione può maggiormente influire sullo spettatore incapace di reagire per giovane età o limitata cultura: cioè, sui ragazzi e sulle masse. Questa è la ragione per cui, a suo tempo, fu decisa la istituzione della revisione cattolica, e questa è una delle nostre più vive preoccupazioni nell'esame d'ogni lavoro per lo schermo. Oltre Oceano, ad esempio, vengono talvolta svolti temi di carattere sociologico nei quali, subdolamente, sono inserite finalità di propaganda settario-religiosa — es. amore tzigano — oppure, di false ideologie — es. orizzonte perduto — di modo che, è nostro costante timore che la sensibilità latina — quasi totalmente cattolica — rimanga male impressionata, se non turbata. Altre invece (ci riferiamo alle mag giori di provenienza francese) nascondono germi nefasti di scoramento e pessimismo — es. alba TRAGICA, TUTTO FINISCF ALL'ALBA, ecc. la CUÌ visione è capace di scavare in profondità nell'animo del pubblico, tanto da indurlo a perdere quella fiducia in se stesso, necessaria a superare vittoriosamente le inevitabili traversie della vita. Di conseguenza, il tema trattato e i caratteri impressi nei protagonisti acquistano uno speciale valore, in misura direttamente proporzionale alle risultanze estetiche — tecnica, interpretazione e regìa — la qual cosa impone un'assoluta severità di giudizio. Questo è il motivo che ci ha indotto a fare nel cinema una netta distinzione fra arte ed estetica, identificando nella prima il raggiungimento di un perfetto equilibrio morale e, nella seconda, la somma dell'apporto personale del regista, attore, scenografo, operatore, ecc. Orbene, da questi semplici accenni introduttivi, risulta chiaro che i requisiti d'una pellicola essenzialmente sana, lodevole e utile, non è indispensabile debbano consistere nello svolgimento di temi religiosi; bensì possano attingere ispi razione e sostanza da tutti i fatti della vita, laddove rifulgono doti di cuore e spirito di umanità. Anzi, personalmente, non siamo mai stati favorevoli alle agiografie sullo schermo, e a queste — non esclusa la difficoltà di equilibrare con esatto rispetto il sacro al profano — preferiamo vicende che illustrino gloriosi periodi storici, oppure siano aderenti alla vita di ogni giorno e nelle quali palpiti sì la fiamma della fede, ma non presentino, nella esteriorità, l'aspetto di una vera e diretta propaganda. Purtroppo, di quando in quando, con una superficialità ben poco lodevole, abbiam veduto inserire in pellicole profane — es. le perle della corona, pensaci Giacomino, ecc. — la figura di un dignitario della Chiesa o di un sacerdote. Tale arbitrio non ha bisogno di commenti per venire a sufficienza deplorato; comunque, seppure talvolta il carattere di un sacerdote sia stato trattato con tatto — es. ne l'ebbrezza del cielo — non crediamo sia indispensabile la sua presenza per far raggiungere, al contenuto di una trama, positive finalità morali. In linea di massima, forse per la nostra stessa indole, pur intimamente convinti che il cinema debba educare ed elevare, siamo contrari a qualsiasi forma palese di propaganda, paghi se lo schermo riuscisse soltanto a ricreare, con nobiltà d'intenti. Ma, come abbiamo accennato, l'equilibrio deve sovrintendere nella trattazione di qualsiasi tema e ogni carattere deve sempre essere contenuto in un registro normale per non determinare dannose influenze : influenze, ripetiamo, di carattere 258