Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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MISS OLWEN VAUGHAN, segretaria del British Film Institute, è venuta a passare in Italia le vacanze di Pasqua, e le prolungherà ancora di circa un mese, malgrado la guerra. A questo proposito, mentre dalla finestra guardiamo il quartiere di San Saba, e Roma che nel crepuscolo pare si sia messa ad alitare verso l'alto un fiato sensuale di soddisfazione placida, dato dalla nebbia che cala sul Tevere e da svariato fumo di vivande in cottura, a questo proposito la signorina Vaughan mi dice che ogni sera assiste all'accendersi delle luci elettriche con una gioia trepida e primitiva. Le pare di rinascere, ora che rivede una città illuminata. Sì, interviene Jean Renoir (nella casa del quale ho incontrata la segretaria del B.F.I., sua ospite), quando arrivai in macchina alle porte di Pavia, mi parve d'essere alle soglie di Chicago : e nessuno mi leva dal capo, voi sapete cosa sono le prime impressioni, che Pavia sia una delle più grandi metropoli d'Europa. Era la sua prima serata illuminata dalle lampade, dallo scoppio della guerra. E miss Vaughan annuisce, con un moto leggero della testa : tra poco aprirà uno di quei suoi compunti e sereni sorrisi. E poi, un discorso tira l'altro, si viene a parlare del British Film Institute, e del cinema inglese. Alla signorina, Cinecittà ha fatto davvero impressione; ma naturalmente (adesso verrò a spiegare perchè) il suo interesse maggiore si rivolge al Centro Sperimentale. Bisogna sapere che il suo Istituto ha pazientemente raccolta, anni e anni di ricerche, una cineteca doviziosa, paragonabile solo all'americana del Museum of Modem Art, la famosa Film Library. La Cineteca del Centro Sperimentale possiede, d'altro canto, pezzi altrettanto rari e importanti. Un'attività come quella degli archivi di film, laterale se si vuole ma preziosa, riceve notevole impulso dagli scambi. Logico quindi che miss Vaughan pensi, per ora in forma del tutto privata, ad allacciare rapporti culturali col Centro e con gli altri archivi italiani (essa mi nomina il Comencini). Esiste una Federazione internazionale degli archivi cinematografici, nella quale miss Vaughan pensa debbano entrare, dopo l'Inghilterra, la Francia, l'America e la Germania che vi appartengono, anche l'Italia e la Svizzera, che vantano collezioni piuttosto notevoli. È molto importante, per tutti coloro che intendono fare del cinema, così come per gli studiosi e gli storici (gente da non prendere a gabbo, ormai che il cinematografo è quello che è nella vita e nel costume del nostro tempo), tener presenti le fonti, e, aggiungeremo noi, non dimenticare mai l'insegnamento di varia portata offerto dal film muto. Ci pare, grosso modo, che il cinema medio, quello d'altronde che fa il nerbo delle produzioni di tutti i paesi, abbia disimparato a vedere; se non diresti che certi registi siano volentieri miopi o, peggio, ciechi, mentre le vivaci facoltà del discorrere li fanno parere dei pappagalli con la lingua grossa e blesa, muscolosa e instancabile, una lingua che balbetta pur dì non tacere. Anche le forze minori e correnti del film muto, costrette dalle rigide necessità del mezzo, aguzzavano l'ingegno e la vista, e sapevano raccontare ed esprimere in una maniera lodevole veramente. Difatti tutte le volte che c'è capitato in tempi recenti di vedere un qualunque film muto, era quasi la stessa schietta soddisfazione che si prova ad uscire in campagna dopo mesi di passeggiate (anche obbligatorie) tra la casa e piazza Colonna. Mentre — singolare conforto ai nervi spossati — la riscoperta del silenzio ci riportava diritti a una delle tante circostanze che fecero della nostra infanzia un paradiso terrestre, anche per questa ragione perduto. Miss Vaughan sa meravigliosamente tacere, e parla con voce sommessa : Dio mi perdoni, il suo inglese per questo non mi giungeva troppo facile, ma non si può avere tutto a questo mondo. Il pregio d'un quieto parlare, non rumoroso, dà troppa consolazione a un frequentatore di cinematografi del 1940, per non tenerlo da conto. Parlammo dunque, e dopo tutto comprendevo abbastanza della conversazione per poterlo qui riferire. L'Istituto del quale lei è la segretaria ha un'attività cinematografica piut 265