Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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cenisio (1904), girato da Omegna, ebbe inizio l'attività di quella che fu per molti anni la nostra massima e più quotata editrice. Per anni Roberto Omegna fu il braccio destro di Ambrosio, fu il tecnico che curò personalmente tutte le produzioni della casa, celebre per la impeccabile fotografia, la stampa perfetta ed i magnifici viraggi. Per conto dell'Ambrosio fu in Africa, in India in Russia, in Birmania: girò insomma mezzo mondo, e i suoi film erano attesi e richiesti da tutti i proprietari di sale e noleggiatori (ne esistevano pochi, allora, di questi ultimi). Tutti li volevano, tanto che a volte i film venivano come messi all'asta : « al maggior offerente » e raggiungevano il prezzo di 13-14 lire al metro, per allora eccezionalissimo. E Omegna, in quanto a metraggio, era abbondante: i suoi film raggiungevano i 300, i 500 metri, addirittura i 700, veri metraggi-pazzia. Non per nulla Omegna aveva cominciata la sua carriera con una trovata di maggiorazione dei metraggi. Poco più di un anno dopo l'inizio della sua attività con i « dal vero », nel 1905-1906 l'Ambrosio cominciò la realizzazione di brevi film a soggetto. Venivano girati in un capannone, meglio, in una tenda o, più precisamente, dentro un complesso di tende mobili piazzate all'aperto lungo la via Nizza, tende mobili che permettevano di dirigere e padroneggiare nel miglior modo possibile la luce solare di madre natura. I primi due film furono: il romanzo di un derelitto, dramma che sta in testa a tutta una numerosa serie di « derelitti » del vecchio cinema italiano, e le disgrazie di un ubriaco, comica interpretata dall'attore Vaser del teatro Rossini; entrambi ideati, diretti e girati da Omegna. Omegna fu operatore, tnetteur en scène, soggettista, tecnico di sviluppo e stampa, mago dei viraggi, costruttore di apparecchi, vero factotum, in una parola della « Ambrosio >< per diversi anni. La Casa eseguiva allora tre riprese buone per ogni inquadratura dei propri film, così da ottenere tre negativi originali : uno di essi veniva conservato come riserva, uno serviva per la. stampa delle copie destinate all'Italia ed ai paesi europei, l'altro era inviato in America. Infatti, si esportava molto e Pathé, a Parigi, faceva visionare i film dell'Ambrosio ai propri tecnici perchè imparassero. E fu all'Ambrosio, nel 191 1, in occasione di un concorso indetto presso l'Esposizione Internazionale di Torino, che Omegna realizzò il suo primo film scientifico. Quasi sicuramente il primo film scientifico realizzato in Italia. Venne poi la guerra ed anche Omegna rivestì il grigio-verde. Nel dopoguerra lo troviamo di nuovo all'Ambrosio. Ma non per molti anni. Nel 1921 la decadenza della nostra industria cinematografica, già floridissima, è pienamente in atto. All'Ambrosio grandi rivolgimenti. Omegna lascia a malincuore la Casa che era un po' una sua creatura ed alla quale si era quindi affezionato, tanto da non prendere in considerazione le molte offerte che gli venivano fatte anche dall'estero, e passa come tecnico all'» Atelier Butteri », stabilimento di sviluppo e stampa. Poi, dopo pochi anni, ritrovato l'amico col quale aveva cominciata l'impresa del cinematografo Edison, comincia con lui la produzione di film scientifici. Ha così inizio la sua attività definitiva e più importante. Le sue doti di ingegnosità e il suo carattere di tenace ricercatore, facevano di lui l'uomo adatto a questo lavoro che ha esigenze e caratteristiche tutte particolari. Quella che abbiamo chiamata in lui irrequietezza, quell'irrequietezza che lo aveva portato a buttarsi nell'avventura cinematografica e lo aveva spinto con la sua macchina da presa nelle più remote contrade del mondo, può sembrare in contrasto con le doti richieste da un lavoro tutto fatto di precisione, di attenzione, di metodo. Ma su questa irrequietezza bisogna intendersi. Noi immaginiamo Omegna girare le belve in Africa, i disastri tellurici e le grandi avventure di viaggi con la stessa meticolosità e la stessa calma paziente e giudiziosa che mette ora nel centrare i microbi sotto al microscopio. Questa sua attività nel campo del cinema scientifico venne presto notata da « L'Unione Cinematografica Educativa » (L.U.C. E.), e nel 1926 egli passa a dirigervi il reparto film scientifici. Intanto la L.U.C. E. è diventata « Istituto Nazionale LUCE ». Da allora ad oggi, si può dire nell'ombra, con la sola soddisfazione, in fondo, del proprio lavoro, quest'uomo che nell'ombra Roberto Omegna aspetta che i canarini per un suo film scientifico Luce sì decidono all'azione voluta ha sempre voluto rimanere con la sua modestia di solitario artigiano, ha compiuto un lavoro immenso e preziosissimo. E' nel campo del cinema scientifico che egli ha certamente lasciato le sue cose migliori e di maggior interesse. Omegna rappresenta il film scientifico italiano. In questo campo è sempre rimasto solo. Soltanto in questi ultimi anni alcuni giovani dei « Cine-Guf » hanno mostrato di interessarsi a tale tipo di produzione, ottenendo anche risultati brillanti, e ci auguriamo che possa uscire da essi qualcuno capace di portare un reale contributo alla evoluzione di questo genere che da noi è sempre stato un po' trascurato. Finora, per molti anni, il cinema scientifico italiano è sempre stato « Omegna » : Omegna nel suo stanzone, Omegna all'acquario, Omegna con la sua vecchia macchina da presa piazzata al microscopio, Omegna solitario che va avanti a girare pochi metri al giorno, pochissimi a volte, perchè ogni fotogramma, si può dire, è il risultato di un lavorìo enorme, tutto fatto di pazienza e di ingegnosità. Ciò nonostante, nonostante vogliamo dire questa modestia di mezzi e penuria di uomini portata al suo limite — uno solo — il cinema scientifico italiano può vantare alcun opere di prim' ordine che possono benissimo sostenere il paragone con molta produzione straniera nella quale è oggi assai di moda parlare abbondantemente, tessendone gli elogi e additandola ad esempio. Di questo va reso merito a Roberto Omegna e per questo il suo nome non può essere dimenticato nella storia del nostro cinema. FERNANDO CERCHIO Film scientifici realizzati da Roberto Omegna, per la produzione dell'Istituto Nazionale LUCE, dal 1926 ad oggi: La vita delle farfalle. La Mantide religiosa, Vita del grillo campestre. Vita del ragno Epeira, Vita delle formiche. Vita delle piante. Come sbocciano % fiori, Intelligenza dei fiori, Cristalli viventi. Navigatori argentei dei mari, Uno sguardo al fondo marino (i° Premio Esposizione Internazionale di Venezia), Un mondo meraviglioso (r° Premio Esposizione Internazionale di Venezia), L'axolotto, Fecondazione dell'uovo del riccio di mare, Insetti nocivi all'agricoltura, La vita delle api, Dall'uovo alla gallina (Premiato all'Esposizione di Parigi), La tignola del grano. La mosca dell'olivo. La mosca comune, Fenomeni di cristallizzazione , Bolle di sapone, Emanazione del radio, Aria liquida. La vita della zanzara, Vita del canarino (in lavorazione). 2711