Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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Luca Comerio, operatore aeronautico nella guerra 1914 ■ 1918 IL FOTOGRAFO DI S. M. IL RE POCHE volte, la storia è stata così ingenerosa verso un pioniere come nei riguardi di Luca Comerio. Bene o male, tutti gli altri pionieri ed apostoli del nostro vecchio cinema muto sono riusciti a far parlare di sé nella storia del cinema contemporaneo. Ma contro Luca Comerio, l'oblio si è scagliato con inspiegabile accanimento. Luca Comerio, autore dei primi documentari italiani, precursore di quello che doveva poi diventare il diffusissimo genere delle « attualità », è stato inesorabilmente inghiottito dal tempo, le sue pellicole disperse, il suo ricordo completamente svanito e cancellato dalle cronache contemporanee. Per chi si interessa a queste riesumazioni, diremo innanzitutto che Luca Comerio è ancora vivo. Abita a Milano, in un piccolo appartamento, ultimo lembo di agiatezza strappato allo sfacelo della propria esistenza, ha una vita piuttosto monotona e una moglie impiegata come cassiera in un cinematografo della periferia. Parla volentieri, s'accende di commovente entusiasmo all'idea che qualcuno si accinga a rievocare su qualche giornale la sua earriera, apre cassetti, rovista dentro polverosi cassoni, alla ricerca di qualche elemento che possa aiutare alla ricostruzione del suo passato. Però, le scoperte e i ritrovamenti sono scarsi; i traslochi hanno disperso gran parte del materiale, qualche annebbiata fotografia e qualche sgualcito bollettino è tutto ciò che rimane della sua eventuale attività. Uscito dai ranghi modesti della fotografia (abbiamo sott' occhio un suo vecchio opuscolo pubblicitario: « Specialista in gruppi allegorici, fo to al magnesio, ritratti su porcellana »), Comerio ha cominciato il suo lavoro di operatore d'attualità intorno al 1905. Allora, girava da un capo all'altro della Penisola con la sua macchina a raccogliere fotografie di cerimonie o avvenimenti, e poi allestiva brevi documentari che, causa le diffidenze degli esercenti e le forzate necessità finanziarie, egli stampava in una sola copia e faceva circolare a rotazione nei cinematografi del centro. Pare che lui stesso, in principio, distribuisse personalmente i suoi film, girando in motocicletta con dietro, sul portapacchi, le bobine. Cominciava dalle sale più importanti, dava la bobina all'operatore e, appena finita la proiezione, la rimetteva sul suo portapacchi e la portava ad altri cinematografi che la attendevano. Per la sera, con questo primitivo sistema, sei o sette dei cinema più frequentati avevano proiettato le sue pellicole. L'indomani il lavoro riprendeva. Tra i film più importanti realizzati dal Comerio in questo" periodo, si ricordano il documentario su una crociera compiuta dal nostro Sovrano nel Mediterraneo, a bordo del panfilo « Trinacria » (ancora oggi, sui biglietti da visita, che forse Comerio non ha ristampato da vent'anni, figura la scritta « Fotografo personale di S. M. il Re d'Italia »), pellicole celebranti l'incontro del nostro Re coll'allora Re d'Inghilterra, Edoardo VII, un film sportivo sul « Giro d'Italia » e il documentario realizzato a Cettigne, durante la visita resa dal nostro Sovrano alla famiglia reale montenegrina. Certo, però, il capitolo più interessante del suo lavoro di questi anni è affidato al « servizio » compiuto sul terremoto di Messina. Precorritore dei grandi operatori d'attualità, Comerio è arrivato a Messina con le navi della nostra Marina inviate per i primi soccorsi. È rimasto sul posto due settimane, ha sfidato difficoltà e sacrifici, ha lottato contro l'incomprensione della burocrazia, riuscendo a raccogliere tutto un prezioso complesso di documenti sulla tragedia e sulla formidabile opera dei soccorsi. Comerio era ormai avviato a diventare il documentarista ufficiale d'Italia, i suoi film sollevavano curiosità ed emozione, il suo lavoro cominciava ad esser seguito con un certo interesse dalle Autorità. Nel frattempo, egli aveva costruito uno stabilimento alla Bovisa e poi uno a Turro, dove, non pago del suo lavoro documentario, cominciò a realizzare anche film a soggetto, fondando quella « Milano-Film » che doveva avere l'onore di produrre l'unico film interpretato dal grande Ferravilla. Nel 1910, Comerio tornò un'altra volta in Sicilia per fotografare episodi di una eruzione dell'Etna, e poi la storia, che oggi lo ha un po' trascurato, lo favori, offrendogli superbe occasioni per affermarsi. Furono infatti gli avvenimenti, soprattutto politici e militari, del momento che lo misero in grado di dimostrare la straordinaria importanza del suo lavoro, facendolo partecipare, in qualità di cinematogra Marinai italiani alla guerra libica (documentario 1911) 280