Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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lari all'Università, dov'è iscritta al secondo anno di lettere. ALDA GRIMALDI: nata a Sampierdarena nel 1921. Il padre commercia in storie. La ragazza frequentò le scuole complementari e per un certo tempo fece la stenodattilografa contometrista Nel 1938 prese parte al concorso di Riccione, ed essendo stata segnalata, pensò al cinema in forma più concreta di quanto non le fosse accaduto in passato. Lasciata per sempre la stenodattilografia fece domanda al Centro e fu ammessa. Si noti che il suo è forse l'unico, fra i nostri nove casi, che corrisponda a un cliché classico. BEATRICE NEGRI: nata a Milano nel 1919. Il padre è industriale. La ragazza aveva studiato il pianoforte, ottenendo diploma, e non aveva mai pensato al cinema sino al giorno in cui venne bandito un concorso per un'attrice da una casa di Roma e un fotografo di Milano la pregò di parteciparvi. Ella non voleva. Il fotografo era insistente, il padre era favorevole, la madre contraria. Vinsero il padre e il fotografo. Un giorno seppe di essere stata prescelta con altre quattro per un provino sulla spiaggia di Riccione. La malattia del cinema le venne da questo; e la sera Beatrice Negri (foto C.S.C. Dallamano) dopo la premiazione, a Riccione, la cosa era ormai decisa. Desiderando studiare seriamente, si iscrisse al Centro. I genitori sono ora ambedue favorevolissimi; altri parenti la considerano una ragazza perduta; le compagne la invidiano. Ha rifiutato un matrimonio e predilige ora ciò che un nostro informatore chiama le scene forti. NICOLETTA PARODI : nata a Genova nel 1920. Il padre è direttore di Banca. La prima idea del cinema le venne a dieci anni, quando andava ogni giovedì ad un cinema per bambini. Frequentò il ginnasio, e chi le suggerì con maggiore insistenza la carriera di attrice fu uno zio; a lei la cosa pareva lontana ed irrealizzabile. Un giorno, cedendo a varie insistenze, si fece fare una serie di fotografie che vennero inviate al presidente dell'Istituto Luce. Questi la indirizzò al Centro. Prima di fare del cinema voleva farsi monaca. ANNA PEDRI: nata nel 1921, a Camporgiano nella Garfagnana. La sua famiglia possiede l'albergo Gorizia a Fornaci di Barga. Passa l'estate a Viareggio. Ha seguito, a Castelnuovo di Garfagnana, gli studi tecnici. L'idea del cinematografo fu data alla fanciulla da una nonna brasiliana, Nicoletta Parodi (foto C.S.C, Pieraccìoli) che aveva viaggiato moltissimo. La nonna aveva una grande passione per il cinematografo. Ritornata a Camporgiano dopo lunghi viaggi, si era fatta costruire in villa una sala di proiezione dove la ragazzetta vide i primi film. « IT mio desiderio », disse la nonna alla nipote quando fu vicina a morire, « sarebbe che tu facessi l'attrice ». I genitori in principio erano poco d'accordo. La ragazza fuggì un giorno lungo la spiaggia di Tirrenia per andare a vedere degli stabilimenti. Caduta la notte si addormentò in riva al mare. Ritrovata dalla madre in affanno verso l'alba, in due ore fu decisa la partenza per il Centro Sperimentale. UCCIA PIRRI: nata nel 1921, a Milano. Ma ci è vissuta pochissimo : è sempre passata da una città all'altra, seguendo i trasferimenti del babbo colonnello nell'Arma di cavalleria. L'idea del cinema la colpì all'età di quattro anni e mezzo. Non vi insistè per il momento, e fu messa a frequentare un collegio di monache francesi qui a Roma. Finita l'istruzione magistrale, si fissò per un poco a Grosseto, dopo altri viaggi. Pensava al cinema andando a cavallo lungo il mare, 0 stando in casa a dipingere cuscini. La decisione definitiva nei riguardi del cinema le venne proprio dal babbo suo. « Dici tante bugie — egli affermò — e le dici con tanta disinvoltura-; che sei destinata a diventare una grande attrice ». LILIANA RASY: nata a Napoli nel 1919. È stata in cinque differenti scuole, e da tre di queste è stata cacciata per indisciplina. Le altre due hanno mandato a chiamare la madre, prospettando cortesemente l'opportunità che la figlia si allontanasse. Fino a 14 anni non ha mai avuto un vestito o un paio di scarpe tenuti in ordine. Suo fratello è ufficiale d'aviazione, suo padre è a Parigi. « La mia Liliana », dice la madre, « doveva nascere maschio ». Si è dedicata alla musica, ottenendo un diploma. Ha tenuto anche qualche concerto. Ma attratta dal cinema, prospettò questa soluzione alla madre, e dopo un primo diniego della madre, la prospettò ad una zia, che le venne in soccorso. Le cose si svolsero nel modo seguente : ogni giorno la zia asportava dalla casa un indumento, un oggetto della fanciulla. Alla fine, anche la fanciulla stessa scomparve. Per ingraziarsi la madre, le disse che al Centro avrebbe frequentato scenotecnica. Ma si proponeva intanto come attrice, pigliando a prestito i soldi per le fotografie. « Dove sono i bozzetti? » le fu chiesto quando venne a Roma. Ella esibì le fotografie. « Erano delle orrende fotografie », afferma oggi. Anna Pedri (foto F. Pasinetti) Uccia Pirri (foto C.S.C. Schiavinotto) Liliana Rasy (foto C.S.C. Schiavinotto) 284