Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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I più moderni impianti CINESONORI SOC. ANONIMA CINEMECCANICA MILANO VIALE CAMPANIA, 25 ALLOCCHIO BACCHINI & C. MILANO CORSO SEMI-IONE. 93 GALLERIA iv. tavola a fianco) Eric von Stroheim prima che un attore è stato uno dei maggiori — dei pochissimi che non saranno dimenticati — creatori del cinematografo. È per questo che, per capire interamente l'attore, è necessario risalire al regista inarrivabile. Infatti l'attore ha per molto tempo servito il creatore, meccanicamente, direi quasi ciecamente. Ed è vero tuttavia che la figura, il personaggio è rimasto : anche oggi che Stroheim e soltanto un attore, in Francia gli si affidano ruoli che, per quanto disparati, hanno tuttavia sempre qualche contatto con l'ufficiale viennese, per esempio, della marcia nuziale. I. rimasto il collo grasso, forte, muscoloso; la nuca rasata; il ghigno feroce; il passo diritto e militaresco; la schiena e il busto eretti; le scudisciate della lingua sulle labbra strette. Ma il personaggio ha smarrito come per incantamento il mondo circostante, quel clima, quell'ambiente della Vienna del dopoguerra, fatto di sozzure e di cose dolci e pure nello stesso tempo, che era la creazione del regista Stroheim. C'è un distacco insomma tra il personaggio odierno e l'ambiente d'allora che non può sfuggire allo spettatore attento. Stroheim regista era forse un ometto piccolo, scamiciato, sempre preoccupato, m?i soddisfatto, mai contento del proprio lavoro (in America ebbe un periodo di splendore; era un po', sia pure con ben altro talento, il De Mille della siturzione : per fare un film aveva bisogno di molti metri di pellicola, ed era esigentissimo), sempre in preda ad un nervosismo appena trattenuto. Era li a combattere con i suoi personaggi « buoni » e con quelli « cattivi », sempre fisso nella sua tesi nobilissime: di far capire al pubblico dove veramente era il male e dove invece si trovava il bene. 11 personaggio dell'ufficiale viennese, vale insomma e acquista un significato vastissimo, se portato in mezzo ai « mali » che il regista Stroheim seppe narrare nei suoi film. I mali di un'aristocrazia decadente e capace di qualunque azione malvagia : e teatro di questa aristocrazia era la Vienna del dopoguerra. E tuttavia, anche al di fuori di questo mondo, ecco l'attore ritrovare in se motivi nuovi sui quali efficacemente giuocare, soprattutto se innestati sugli insegnamenti della vecchia « scuola ». E con il passar del tempo l'attore sembra in ogni modo trovare sempre una vera ragione ed un significato non superficiale. Ne la crande illusion di Renoir, egli crea un ufficiale tedesco di una efficacia rara. È il nobile soldato che di fronte all'ufficiale francese suo prigioniero da lui stesso ucciso, getta una lacrima, egli trema il pugno, dall'emozione. Ma egli ha dovuto uccidere, suo malgrado, perchè prima di ogni altra cosa in guerra, c'è il dovere del soldato. Non era più insomma l'ufficiale cattivo, che ci avevano insegnato ad odiare da ragazzi : era l'uomo capace di sentimenti e con un'anima forte e virile. In dietro la facciata gli si affida una parte di pochi minuti : ma egli con pochi accenti sa creare una figura di affarista furbo e un po' losco, come forse nessun altro avrebbe saputo fare. Rispunta sulle sue labbra quel sorriso agghiacciante, ambiguo, da schiaffi : getta occhiate alla sua amante che sta giocando con lui e con suo marito a poker: e per spiegare all'uomo, che egli non ha nulla da dargli, per un certo affare che avevano fatto insieme, gli domanda, disegnando con la mano sull'aria, davanti ai suoi occhi, una firma, se egli ha nessuna carta scritta per far valere il suo diritto. In allarme a Gibilterra è un parrucchiere : ma un parrucchiere che sotto questo nome compie addirittura un brigantaggio ben organizzato: è ormai anziano, e le donne le guarda soltanto : sebbene da un mo mento all'altro si capisca bene (basta notare i suoi occhi famelici) che su une di queste si butterà, per farla cadere. 1885: nasce a Vienna, da famiglia di tradizione militare. Il suo nome vero è Eric Hans Stroheim von Nordenwall. 1906 circa: dopo aver frequentato l'Accademia Militare di Vienna diviene ufficiale, come suo padre. 1908 : ne combina delle grosse e viene radiato dall'esercito. 1908 : emigra in America. La vita diviene difficile, ma l'uomo comincia a scoprire se stesso e la sua natura. Per vivere è costretto a fare il maestro di scherma, d'equitazione (a Vienna era stato un « ufficiale » brillante, in possesso di tutti i requisiti necessari per emergere), ma oltre a questo fa anche lo sguattero e molte altre cose ancora. 1915: il caso lo porta verso il cinema. Diviene, non si sa come, prima attore di varietà e poi comparsa del cinema. 1916: Griffith gli affida il ruolo di fariseo in intolerance; anche Douglas se ne servì qualche volta per parti da « villano »; diviene assistente di Griffith. 1919: l'epopea stroheimiana comincia. Egli dopo quattro anni di noviziato si sente maturo, e qualcuno comincia anche a credere in lui. Trovato il suo mondo interno, finalmente egli si è scoperto artista. I primi film che fa hanno un gran successo : Stroheim comincia ad essere portato su dall'organizzazione di Hollywood. È il simbolo della grandiosità, gli uffici stampa lo additano come l'uomo che ha bisogno di avere intorno a sé molta gente e molto denaro a disposizione. È di questo anno il suo primo film, la legge della montagna. 1922-25: È il suo periodo più fulgido: il creatore è nel momento di maggiore intensità produttiva. Di questi anni sono: FEMMINE FOLLI, RAPACITÀ, DONNE VIENNESI, LA VEDOVA ALLECRA. 1925-30: Produce forse il suo capolavoro, marcia nuziale, diviso in due parti, la seconda delle quali è luna di miele. Poi comincia la decadenza : i capitalisti dì Hollywood cominciano ad essere stanchi di lui. Egli è capace di girare trentamila metri di pellicola per un film. Nel 1930 tuttavia fa un ultimo film, queen kelly, che è pochissimo conosciuto. 1930-36 : Anni di grande difficoltà : finché non è chiamato in Fancia. In questo periodo lavora di rado, e con difficoltà: è regista di walking down broadway, film commerciale, che però gli viene tolto di mano. Nel 1933 interpretò COME TU MI VUOI e LA SQUADRIGLIA PERDUTA e nel 1936 il caso del dottor crespi e romanzo scarlatto. Come soggettista, alla Metro, aveva lavorato ne la BAMBOLA DEL DIAVOLO e in TRA DUE DONNE. Poi, più nulla. Sarà ancora possibile che Frich von Stroheim ritorni regista e creatore? FILM PRINCIPALI: la legge della montagna (Universal, 1919): femmine folli (Universal, 1922); rapacità (Metro, 1923); donne viennesi (Universal, I923); MARCIA NUZIALE, LUNA DI MIELE (Wedding March-Honey Moon) (Paramount, 1928-29); come tu mi vuoi (Metro, I932); LA SQUADRIGLIA PERDUTA (Lost Squadron, Radio, 1932); ALIBI (B. N. FilmS, I937); LA GRANDE illusion (Realisation Art Cinémat., I936); ALLARME A GIBILTERRA (Gìbral tar, SAFRA, 1938); ultiimatum (Pan Film, I938); FIAMME IN ORIENTE (San graf, 1938); dietro la facciata (Derrière la jaqade , Regina, 1939); tempète, pieges (Discina, 1939-40) PUCK 294