Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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** ARDITI CIVILI lutiti Prod.: Com. Icar Generalcine Regìa :D. Gain bino ■ Dir. di Prod. : G. Silos Sogg. : da un'idea di Barbarti Miozzi Stutz Scenegg. : C. Duse, S. Amidei Scenogr : Carlo Montuort, Carlo Bompiani ■ Operat : Kenimsi Moni.: M. Serandrei hiterpr. : Elli Parvo, Guido Celano, Lilia Silvi. Forse ciò che nuoce maggiormente a questo film è quell'aria di troppo lindo e di troppo accurato che circola costantemente negli ambienti e fra i tipi. Anche qui cioè si è voluto esagerare su quel tono di fittizia vernice borghese lustra e fasulla che la gente del nostro popolo non conosce e che anzi nessuno di noi riscontra nella comune esistenza quotidiana. E poiché si tratta di un film in cui si vorrebbe far muovere del popolo autentico, l'errore non è poi cosi lieve e trascurabile. Il film doveva essere l'esaltazione del Corpo dei Vigili del fuoco e perciò avremmo preferito vedere più azione da parte di questi ultimi, e un certo perno centrale basato appunto sulle loro gesta, piuttosto che seguire i fatti amorosi e personali del protagonista che poteva anche benissimo non essere un vìgile. Controllata e buona la Parvo. ** MARIA ILONA (Maria Honaì Germania Prod. : Terra Film Minerva Regia : Geza voti Bolvar\ Interpreti : Paula Wessely, Willy Birgel. Una recitazione affettuosa e conciliante è quella che in genere salva la mancanza di un fascino muliebre in Paula Vessely ed è Unzi quella che la pone in una misura di giusta umanità in mezzo agli sconfinamenti troppo cari alla maggior parte delle dive. In maria ilona purtroppo anche alla recitazione della Vessely è accaduto uno sfasamento, un errore di tono e d'impostazione, che ci dà un personaggio piuttosto falso e indeciso, ingiustificabile. Il film è in complesso assai scadente, con un tono operettistico contrastante con i motivi voluti. Né le poche sequenze di una battaglia da tavolino, salvano la statica vuotezza del racconto. Willy Birgel che -è considerato in Germania il più efficace attor giovane pare anche lui poco convinto della consistenza della propria parte, tanto da risultare spesso un puro elemento di riflesso senza chiari segni di una indipendenza di recitazione. Incolore e piuttosto dozzinale la regìa. Falsa e tutta di manovra la scenografia . * GENTILUOMINI DI MEZZANOTTE (Le club des aristocrates) Francia Prod. : Dolbert Claude Scalerà Film Regìa : Pierre Colombier Sogg. : da un racconto « // detective Ashelbé » di Jean Guitton Interpreti: Elvire Popesco, Jules Berry, Vivienne Romance, Armand Bernard, Lisette Lanvin , Pierre Larquey. Tutti, in questo film pochissimo chiaro ed in complesso pieno di errori, lavorano male, da Jules Berry, ladro senza scopo e senza giustificazione, fino a Vivienne Romance che scompare addirittura fra la ressa delle mediocrità, fino alla Popesco, la cui navigata condiscendenza spira assolutamente a VUOtO. GENTILUOMINI DI MEZZANOTTE è insomma un tentativo ingarbugliato e sballato di un genere per il quale occorrono altre mani .o meglio ancora altri guanti. Non sono sufficienti le povere situazioni sf orzatamente comiche, o le battute da « pochade » delle figure da sfondo per creare quell'aria che finora un solo regista ha saputo dare: Lubitsch. E ogni sequenza vorrebbe ritornare a lui, vorrebbe seguire le sue tracce, e s'impantana in una confusione che pregiudica la comprensibilità del lavoro. Difetti quindi di sceneggiatura, di tecnica, di regìa, di tono e di impostazione. GIUSEPPE ISANI 333