Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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CRONACHE DI 30 ANNI FA «vita anatro (maggio 1911) •jt La parola del critico: la Gerusalemme liberata (produzione Cines igio): è questo film un poderoso lavoro, pregevole sotto ogni riguardo; tutto esso racchiude: scelta del soggetto; precisa interpretazione e scrupolosa esecuzione; messa in scena grandiosa; squisito raccordo nelle varie parti del poema; adattatissimo accompagnamento orchestrale. Onore va tributato alla Cines che seppe tanto bene concepire ed eseguire V immortale poema del Tasso, una delle tante gemme della letteratura italiana. Sorvolando sui vari punti salienti di questo capolavoro letterario, il quale è per se stesso tutto un succedersi di brillanti avvenimenti, per un fine religioso e solenne, la cinematografia ha ora il vanto di avergli dato vita animata. Ed in verità ho assistito ad uno spettacolo solenne; giammai vidi acclamare con tanto entusiasmo un film di arte come la Gerusalemme: sembrava in quel momento di essere a teatro. Il rauco suon della tartarea tromba, dice il Tasso, e noi con lui, che una interpretazione migliore non si poteva raggiungere. Non è spirito egoistico il mio, ma spartano e sereno giudizio, condiviso dai tanti competenti che al Regina e poi al grandioso Moderno il recarono e si recano per ammirare la Gerusalemme. La Cines con questo lavoro è assurta grande, veramente grande, tra le consorelle del mondo, ed io dalie colonne di questa importante Rivista sono ben lieto di inviarle un inno di plauso. Un angelo tutelare, forse lo stesso angelo che il Tasso dice apparso al forte Goffredo di Buglione, ha guidato la Cines nella preparazione di questa lavoro cinematografico . Non sbagliò quindi il bravo direttore del grandioso Salone Regina, a Piazza San Carlo al Corso Umberto I, e l'elegante e magistrale Cinematografo Moderno, all'Esedra di Termini, — uno dei primi del mondo — a proiettare tuttora questa straordinaria produzione cinematografica che io mi auguro e spero non debba essere l'ultima e non la migliore di quanto la grande Cines ci fa giustamente sperare. •fa Le esclusività. — Da un po' di tempo è invalso l'uso in alcuni cinematografi d'Italia di accaparrarsi importanti films per «esclusività»; Cosicché il pubblico che intende godersi quella proiezione , è costretto, volere o no, di andare in quel » tale ■• (. inema, anche se da esso fosse lontano un paio di chilometri, lo non so che cosa possa materialmente guadagnane una Casa editri, i. concedendo ad uno solo lo sfruttamento di alcuni film, ma moralmente non credo ci si guadagni troppo. Infatti, perchè costringere della gentf a privarsi del piacere di assistere ad una interessante proiezione mentre tutti potrebbero I ederla se data in diversi cinema, almeno nei principali? fio assistito a discussioni fra signore pei esempio — che deploravano un simile fatto penile, o dolevano rinunciare al godimento intellettuale, o andarsi a ficcare fra la esuberante folla in •< quelii » ore e « quel locale »! Orinai il pubbli) a pare non possa più fare ti meno dello Spetta) olo cinematografico e quindi, quando specialmenti è importante . dovrebbe essere messo alla portata di tutti Se vogliamo che il cinematografo raggiunga il fine di istruzione a cui è destinato, nei essila che le proiezioni, specialmente quando trattano soggetti storici e moralizzatori, abbuino la più grande pubblicità. Non è solo una parte di pubblico che deve ammirarli, ma tutto il pubbli) o. *k Tricromia in due pose. — Per quanto la tricromia diretta dalla natura, dopo l'introduzione delle lastre autocromiche abbia perduto molto terreno, essa ha pure sempre un'importanza specialmente quando si ha di mira la riproduzione fotomeccanica, che riesce ben più agevole e perfetta quando si fa la selezione diretta dal soggetto naturale o dal dipinto, anziché da una autocromia del soggetto e dipinto stesso. Ora un metodo che ci sembra molto interessante e che ha lo scopo di semplificare la tricromia consiste nel ridurre a due le pose utilizzando in una posa due lastre sovrapposte gelatina contro gelatina con filtro interposto. Questo metodo esperimentato dal signor R. Moorels è da lui estesamente descritto nel Bull, de l'Ass. Belge de Phot. n. n, ioio. Non è il caso che riportiamo qui la descrizione perchè in poche parole può essere indicata la parte sostanziale. Egli utilizza per una delle pose una lastra pancromatica con filtro di luce verde e per l'altra posa una lastra pancromatica. sottoposta ad una lastra al cloro bromuro per diapositive con interposizione di un filtro di color rosso aranciato non troppo forte. La lastra al cloro bromuro essendo assai poco sensibile richiede lo stesso tempo d'esposizione della lastra pancromatica extra sensibile sottoposta che riceve la luce filtrata attraverso la lastra al cloro bromuro al filtro pellicolare rosso aranciato. La lastra al cloro bromuro non richiede filtro di luce bleu o violetto non essendo sensibile pei raggi diversi dal bleu o violetto. Il filtro non deve essere assai sottile per non distanziare che d'assai poco i due strati sensibili che devono trovarsi nel piano della messa a fuoco. Con un apparecchio speciale che l'autore ha ideato si possono eseguire con comodità le due pose, ma del resto qualsiasi apparecchio può servire purché si abbia l'avvertenza di tener conto, dopo la messa a fuoco e impressione del negativo del verde, dello spessore del vetro della lastra diapositiva avvicinando il porta lastra di una quantità corrispondente. Come lastre l'autore usa lastra » Lantern lllford » per il negativo del giallo (senza filtro), una lastra « Spectral di Wratten e Wainivright » per il negativo del bleu attraverso filtro rosso aranciato e una lastra « Vi ridin Schleussner » per il negativo del rosso at traverso filtro verde. Per la sintesi tncroma dei tre negativi l'autore preferisce il processo al cai bone con le carte speciali dell' Autotipe Camp Poiché il negativo del giallo risulta rovesciato, così per questo non occorre che un semplice trasferta. Sul monocronv 'io si trasporteranno quello rosso e bleu previo trasporto provvisorio sopra vetro o celluloide per rendere possibile la esatta sovrapposizione. ifc Abrutium Films è il nome della nuova Casa cinematografica del stg. Giustino Abonolis che sorgerà prossimamente a Teramo (Abruzzi) La amministrazione e l'ufficio vendita saranno a Mtlano. Direttore il nostro sig. Luigi Marone. it Finalmente anche, per l'Italia la traduzione in cinematografìa della grandiosa opera di Carli Dickens la bastiglia (forte dramma storico della rivoluzione francese) è un fatto compiuto ed è la grande Casa di New York, la Vitagraph Co., che ne ha mirabilmente illustrate le scene con un senso artistico ed una precisione storica mai finora raggiunta e scrupolosamente fedele al lavoro sto rico dell'illustre scrittore inglese. L'importante capolavoro la cui esecuzione artistica riuscì costosissima venne posto sotto la tutela della legge italiana 18S2 per i diritti di autore ai sensi dell'art. 14 di essa e di quelli 1 e 2 del relativo regolamento, per il che nessun cinematografo potrà darne visione o spettacolo senza la speciale autorizzazione dei concessionari del Sole, Fei rari e C. di Milano. Per il grave costo del soggetto completo e i diritti d'autore inerenti, la vendita viene sistemata con la concessione di esclusività per zone separate in tutta Italia Malta Svizzera italiana Trento e Trieste. Il soggetto è in j atti; e ognuno di circa 320 metri. un totale quindi di circa metri mille. Ogni atto dell'opera (numero della serie) sarà illustrato da un grande affisso a cinque colori. Un affisso a quattro fogli 200 per 140 a sei colori illustrerà la scena più importante « la ghigliottina è iti permanenza ». (da 'La vita cinematografica') ** * 335