Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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LO SCUDO DEI CATTOLICI MENTRE agli inizi del cinematografo, inizi del resto impregnati di avventuroso e spregiudicato « pionierismo », le autorità religiose cristiane, si vuol dire e le cattoliche e le protestanti, riguardavano le prime balzellanti immagini dello schermo come sulfuree emanazioni del fiato di Satana, in seguito, vista l'irrefrenabile diffusione del nuovo mezzo di spettacolo, esse adottarono sistemi diversi, presero una posizione difensiva d'altro genere. Non inquisizione, bensì paterno consiglio In questo eccelsero naturalmente i cattolici : serenamente, obbiettivamente, essi vollero affrontare il cinematografo, e tra i pericoli ch'esso comportava, e le coscienze dei credenti, frapposero uno scudo. Uno scudo né pesante né tetro, che non s'adopera davvero per impedire ogni passo al « nemico », bensì solamente per frenare i suoi slanci più perigliosi e incontrollati. Tant'è vero che da questo scudo — ch'è la censura — o setaccio, il film non riceve colpi mortali, dopo lo scontro riemerge, imbocca poi, nei casi più lisci, la via dei circuiti parrocchiali, organizzati oramai, in Italia, come un vero e proprio giro di distribuzione. È interessante notare che il numero di film a soggetto accettati dalle parrocchie è piuttosto cospicuo, e che in esso entrano film di carattere assolutamente normale, nei quali non è bandito l'amore, e dove sussistono sovente contrasti affatto terreni. Insomma, se talvolta la decenza protestante può respingere il film con acre e pietistica durezza, la censura cattolica persegue una sua linea piena di giudizio, di equilibrio. In tutte le nazioni cattoliche, funziona lo scudo; in Italia, esiste un organismo compiutamente disposto e regolato, il « C.C.C. », « Centro Cattolico Cinematografico ». Fondato nel 1934, e ufficialmente riconosciuto dall'Azione Cattolica Italiana nell'aprile del 1935, il « C.C.C. » ha centralizzato a Roma il lavoro di classificazione dei film, lavoro che il « Consorzio per il Cinematografo Educativo » di Milano svolgeva fin dal 1928 sotto la direzione di un pioniere dell'Azione Cattolica Cinematografica, Don Canziani. ■Veduti i film, il Centro li classifica secondo lo schema seguente: A visibile senza emendamenti (in oratori, scuole, collegi). Ac visibile con emendamenti (in oratori, scuole, collegi). B visibile senza emendamenti (in sale parrocchiali) Bc visibile con emendamenti (in sale parrocchiali). C visibile senza emendamenti (anche da ragazzi in sala pubblica). Ce visibile con emendamenti (anche da ragazzi in sala pubblica). Ci sconsigliabile pei ragazzi. D sconsigliabile per tutti. I diversi censori che collaborano al il seguente questionario : Titolo italiano del film; Titolo originale; Genere. Moralità dei costumi. Sentimentalismo eccessivo? Sentimentalismo morboso? Baci sensuali? Violenza? Divorzi? Concubinaggi? C.C.C. », sono invitati a riempire Adulteri? Ambienti equivoci? Danze immodeste? Atteggiamenti immodesti? Vestiti sconvenienti? Vestiti mondani? Nudità? Religione. Assenza sentita di sentimenti religiosi? Vilipendio di sentimenti religiosi? Come sono presentate persone religiose? Princìpi eterodossi? Moralità generale. Suicidi? Duelli? Brutalità? Avidità di denaro? Spirito di vendetta? Dialogo e didascalie. Vi sono sconvenienze? Come si trattano questioni religiose e sociali? Tecnica. Regìa? Commento? Recitazione? Registrazione? Fotografia? Doppiaggio? Conclusione. Adatto per fanciulli ed educande .... » per oratori, collegi e scuole » per sale parrocchiali » per sale pubbliche, ragazzi ammessi » per sale pubbliche, ragazzi non ammessi Da escludersi N. B. Sottolineare le sigle corrispondenti alla categoria che interessa. Casa editrice: Argomento: Casa noleggiatrice : Osservazioni particolari: Regista : Data della segnalazione : Attori principali: Revisore: AA AAc A Ac B Bc C Ce Ci D Per confortare il surriferito specchietto con esempi, vi diremo che salvator ROSA, LE TRE RAGAZZE IN GAMBA CRESCONO, SMARRIMENTO (tanto per citare qualche film) sono stati approvati per tutti; mentre manon lescaut, LE EDUCANDE DI SAINT-CYR, TAVERNA ROSSA, FANFULLA DA LODI, CANITOGA, il ponte .di vetro sono ritenuti adatti soltanto agli adulti; e traversata nera, rosa di sangue, caffè internazionale sono decisamente riprovati. Più interessante è riportare qualche giudizio, ovvero il commento a tali decisioni, le tre ragazze in gamba crescono: «Nonostante qualche sentimentalismo piuttosto insistente, il film comporta alcuni elementi positivi. È visibile anche in sala parrocchiale » [B). canitoga : « La trama è intessuta di sentimenti di odio e di vendetta. Si descrivono anche ampiamente locali equivoci e relazioni illecite. Resta all'attivo soltanto il gesto generoso del protagonista. Nel complesso non è consigliabile ai giovani » (Ci), rosa di sangue: « Tutta la vicenda è pervasa di accesa sensualità che a volte raggiunge toni brutali di violenza, a volte ispira episodi e quadri sconvenienti e lascivi. Si rileva altresì una esaltazione di passioni, di crudeltà e di spirito di vendetta, che determina i peggiori eccessi. Non manca il suicidio. La presenza di persone religiose e di luoghi e funzioni sacre su tale sfondo di immoralità è per lo meno irriverente. Si ascoltano delle preghiere decisamente blasfeme. 11 film è da sconsigliarsi per tutti » (D). A. CEN. ANNOTAZIONI IN QUESTO scorcio di stagione sono stati presentati alcuni film italiani che non hanno davvero soddisfatto né pubblico né critica. Può sembrare quindi che la nostra cinematografia sia in fase discendente, negativa, invece non è così. La maggior parte di questi film sono stali girati mesi ed anni fa e da tanto tempo attendevano la loro brava data di programmazione. A forza di rimandare sono capitati nella stagione morente, la meno esigente, e ancor più fortunati, hanno trovato il pubblico distratto da ben più gravi problemi, disposto quindi a sorvolare pazientemente su questi infelici tentativi, soltanto auspicando che questa infornata di scadenti prodotti si esaurisca nel breve giro di una estate. Del resto i cinematografi hanno ormai assunto l'aspetto canicolare, ovverosia la cupola apribile non basta più ad accontentare lo spettatore accaldato e grondante di sudore. E per ciò notiamo il fatto che a Roma e così in altri grandi centri urbani, esistono soltanto dei rarissimi esemplari di cinematografi all'aperto. A Roma, p$r esempio vi è soltanto l'arena Esedra, che alla sera è gremita inverosimilmente di un pubblico eccezionale, che si gode più il fresco della notte romana che la vicenda che si svolge sullo schermo. Non c'è dubbio che il cinema in questione guadagni, e questo dovrebbe servire di sprone per l'apertura di nuovi locali estivi. II. A New York esistono ormai tre cinematografi lussuosi che danno pellicole italiane in esclusiva. Sono il Cinecittà Theatre, il Roman ed il Fine Arts Theatre, il quale ultimo fino a poco tempo fa dava soltanto film francesi. Recentemente è stato dato con sottotitoli inglesi e per oltre tre settimane Giuseppe verdi che ha ottenuto un grande successo. Anche il pubblico americano lo ha giudicato favorevolmente e così pure la severa critica dei quotidiani. Fosco Giachetti è piaciuto molto, specie la sua voce. Che si ripeta il fenomeno di Charles Boyer? Tutte le donne d'America sono tremendamente innamorate della voce di Charles Boyer, anche se il suo inglese è pessimo e poco comprensibile; ma, dicono le signore e le signorine di laggiù, la sua voce produce un così gradevole suono die ci giunge fino al cuore. Guardate un po' a che cosa è dovuto alle volte il grande successo di un attore. Ma tornando ai locali italiani di New York è doveroso riconoscere che questo favore del nostro cinema è un segno tangibile che la nostra produzione è nettamente superiore di quella di una volta e che almeno dal lato tecnico può stare alla pari con quella mondiale. Non ci rimane che lodare l'iniziativa coraggiosa di questi italiani d'America e augurare per i loro locali sempre maggiori incassi con le nostre pellicole. III. Un lato poco curato nei film italiani è quello musicale. Oltre a della brutta musica vi sono dei difetti tecnici che con un po' più di tempo e di cura potrebbero essere eliminati rapidamente. Le orchestre poco affiatate, scarse prove dei brani da suonare, esecuzione tirata via, registrazione fatta male con sbavature e distorsioni, poca rispondenza tra il motivo musicale e la scena che si sta svolgendo e chi più ne ha ne metta. Tutto questo ha un'enorme importanza al fine di ottenere quel successo che una pellicola si merita per lo sforzo artistico e finanziario che si è fatto, ma finora ciò non è stato capito e troppo poco tempo si è lasciato disponibile a quelli che s'occupano di questo settore, col guadagno di ottenere quei risultati di cui sopra che influiscono certamente sull'esito del film. A volte, una buona musica e al momento opportuno, può salvare più di una situazione vacillante e i difetti di una regìa. Ma anche questo sarà capito, speriamo presto, dai nostri cinematografisti. T. 8. M. 352