Cinema (Rome) (Oct 1939 - Jun 1940)

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CRONACHE DI 3 0 ANNI FA «vn« cinghiò (maggio 1911) ir Igiene e sicurezza nei cinematografi. — // collega G. Bureau, direttore del Cine Journal prende lo spunto da una sene di conferenze che si tengono in Germania, per protestare contro la trascuratezza di ogni prescrizione igienica nelle sale cinematografiche, clic in massima parte sono prive di aria e di ventilazione, ricettacolo di microbi deleteri per la salute degli spettatori, e particolarmente dei bambini che ne sono i più assidui frequentatori. Non possiamo non associarci al grido d'allarme per sì gravissimo inconveniente, anzi aggiungeremo che da qualche tempo avevamo in animo di iniziare una campagna in proposito. Il nostro riserbo, adunque, non ha più motivo di esistere. Eccezion fatta per pochi locali, molte sale cinematografiche sono in ambienti sotterranei, angusti e fetidi; vere caverne che ospitare dovrebbero delle belve, anziché degli esseri umani. Ed è in queste caverne che continuamente ed in modo allarmante, nei giorni festivi, si ammassa il pubblico per assistere alle proiezioni, in queste caverne umide e prive di aria e luce, che mille fiati si immagazzinano e si confondono in un tanfo nauseatile e pernicioso senza che il minimo riguardo si abbia per la salute, non solo, ma per la sicurezza di uscirne vivi. ir La notizietta riguardante la nuova fabbrica cinematografica » Abrutium films » che commcierà a funzionare a Teramo, Abruzzo forte e gentile, non è perfettamente esatta, così cotne è stata pubblicata nel numero scorso della Vita cinematografica. La nuova fabbrica di cinematografie è di proprietà del sig. Giustino Bonolis, uno dei forti possidenti abruzzesi. Egli 'è un giovane veramente intellettuale, nel più lato senso della parola, che ha voluto apportare, con l'arte nuova, lustro e decoro alla sua terra natia che va ita i più poderosi ingegni italiani. Il sig. Bonolis anima e cuore d'artista, si ripromette di far conoscere al mondo tutte le bellezze di quelle regioni, bellezze ignorate anche dagli stessi italiani. La lavorazione si mizierà con una « serie montanina » per la quale si è accaparrata la collaborazione di illustri personalità più conosciute nell'arte, personalità die ebbero la loro culla nell' Abruzzo. ir La parola del critico: il purgatorio (visioni della Divina Commedia realizzate dalla Casa Heliosj. E canterò di quel secondo regno. dove l'umano spirito si purga, e di salire al Ciel diventa degno. scrive il sommo Alighieri, iniziando la seconda cantica del suo immortale poema; io invece dirò che certi colossi dovrebbero essere sacri e non profanati da alcuno, per quanto non metta in dubbio il nobile scopo che anima coloro che si accingono ad un'impresa sì ardua qual'è quella di riprodurre plasticamente quanto ideò il genio fantastico del più grande poeta. Non voglio analizzare minutamente questo purgatorio, che la Helios ha lanciato sul mercato cinematografico, perchè sarebbe inutile una critica severa e dettagliata. Certo che se qualche quadro tecnicamente ? ben riuscito (specie quello riproducente V Alighieri trasportato dall'aquila d'oro nell' immensità dello spazio) tutto l'insieme -non può soddisfare chi non è digiuno perfettamente della Divina Commedia, ed ha un'idea, anche lontanissima, della grandiosa concezione delle singole cantiche, per riprodurre le quali è umanamente impossibile non cadere nel grottesco. Ad ogni modo prendiamo nota della buona volontà della Helios che, con gli scarsi mezzi dei quali dispone, ha fatto un tentativo audace. Se non vi è riuscita perfettamente, non per questo il suo tentativo rimane senza ricompensa: il pubblico si interessa lo stesso e la pellicola farà il giro di quasi tutti i cinematografi con successo finanziario assicurato. E non tutto è perduto. (da 'La vita cinematografica') ir ir ir 371