La Cinématographie française (Jan - Apr 1937)

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I >0 ♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦ CINE FR, RAPH1E SE etxxxxxxxxxxxxixxxxxxxh Tombeau Hindou e infine a Tirrenia, Abel Gance dirige Voleur de femmes. Ed eccoci ai progetti che sono assai importanti : 55 films diversi ci vengono comunicati : trai quali Double crime sur la ligne Maginot, Le Courrier de Lyon, Tamara la complaisante, La Sonate a Kreutzer e Travail di Emilio Zola. André Hngon realizzerà Le Père Serge e La Rue sans Joie che venne già realizzato in versione muta da Pabst e che servi a farci conoscere Greta Garbo. Qucsto per la prodnzione francese. Per quanto riguarda la nostra prodnzione siamo lieti di constatare il successo sempre pin grande di Squadrone Bianco di Genina (apprezzatissimo Fosco Giachetti), mentre aspettiamo l'uscita di Cavalleria del Grande Appello e del film / due Sergenti. Gianni Franciolini. BUONE OCCASIONI Il momento pare particolarmente propizio agli scambi italo-francesi. Per chi guarda la situazione dei due pasei dall' Italia, sembra che debba essere nell' interesse di ogni produttore francese, che voglia scostare dal piano normale la sua produzione e voglia portarla sul piano internazionale, cercare e promuovere nuove iniziative atte a una più stretta collaborazione fra i due paesi. Xel nostro de « La Cinematographie Française » si esaminano, seppure affrettatamente, quali punti siano stati fin' oggi raggiunti dagli scambi fra i due Paesi. In effetti la situazione, tanto in Francia che in Italia é la seguente : i film francesi importati in Italia hanno un notevole successo di critica e di cassetta e questo per svariate ragioni, non ultima quella permanente affinità di sensibilità che ésiste sempre in prodotti dell'ingegni dei popoli che appartengono allô stesso ceppo. Films corne la Kermesse eroica, che hanno ottenuto a Parigi un énorme successo, ottenùgono lo stesso successo anche da noi. F' inutile, ci sembra, fare altri esempi e basta citare i successi di La Bandera, L'ammutinamento dell'Elsinore, Viva la gioia, I battellieri del Volga, Occhi neri, L'equipuygio, successi schietti, sentiti. Passiamo alla Francia e consideriamo il successo di film italiani presentati a Parigi : ecco un grande film, Lo Squadrone bianco, che ha ottenuto a Venezia la Coppa Mussolini corne il miglior film italiano prodotto nell'anno 1936 : critica e pubblico francesi sono unanimi nel considerare questo prodotto. Ma non c'é solo una ragione di commercialità nel film: crediamo, anzi siamo fermamente convinti, che l'affinità esistente da sempre fra il popolo francese e il oopolo italiano porti fatalmente aile stesse aspirazioni artistiche, aile stesse commozioni. Ecco la ragione vera del successo che incontra un film italiano corne Lo Squadrone bianco. Ma certamente ricordate il successo di altri film italiani corne Casla diva, che tennero il cartello in cinéma parigini per lunghi mesi. Un'altra prova schiacciante di questa affinità di imsti e di aspirazioni nel campo del cinematografo fra l'Italia e la Francia, é la ottima riuscita délia combinazione finanziaria che ha portato alla prpduzione de // fu Mattia Pascal. A parte l'importanza intrinseca del film, la bellezza del soggetto di Luigi Pirandello, la perfezione délia interpretazione, l'originalità délia regia, un grande passo innanzi é stato fatto con questo film nel campo délia collaborazione franco-italiana : a ouesto film che a Parigi sta raccogliendo allori contemporaneamente in due sale, certamente faranno seguito altre iniziative atte a una sempre più stretta collaborazione fra i due paesi. Gli accordi ufficiali firmati a Roma fra il rappresentante del Governo di Léon Blum e il Ministro degli Esteri Italiano, Conte Galeazzo Ciano, hanno portato un notevole contributo alla distensione dei rapporti, alquanto tesi, esistenti fra i due paesi. Tutti i giornali italiani hanno lungamente commentato la portata di questi accordi. Stralcio a caso fra i commenti : « Chi conosce i precedenti rapporti e la sostanziale diversité di trattamento normalmente usata al film italiano in Francia, non potrà che compiacersi dei risultati raggiunti che stabiliscono finalmente una situazione di fondata e proporzionata réciprocité. Dobbiamo anzi riconoscere che l'accordo con Francia é forse il più equo fra tutti gli accordi stipulai per lo scambio délia produzione cinematografica, in quanto tiene in perfetto conto la potenzialità délie rispettive industrie e si basa su un criterio di sana e leale collaborazione. E' più che giusto che il nostro mercato possa dare une redditizia ospitalità ad un minimo annuo di 48 grandi fils francesi che, scelti in una produzione di oltre 150 lavori, possono benissimo apportare all'esercizio italiano un contributo positivo anche perché la produzione francese fra tutta la produzione europea é ancora quella che meglio si adatta al gusto e alla sensibilità del nostro pubblico. Di riscontro é doveroso riconoscere che avère assicurato ai produttori italiani lo sbocco sul mercato francese, che é sovente una piataforma di propulsione per la vendita in molti altri paesi, di un minimo di 32 film, costituisce un notevole passo avanti t di questo va data Iode alla Direzione Générale délia Cinematografia che ha condotto le trattative con molta abilità. » « Dal testo degli accordi apparisce anche évidente l'intenzione di facilitat'e nel miglior modo la possibilità di una procuzione in comparlecipazione ed anche sotto questo aspetto é legittimo aspettarsi risul Une scène tragique de Pépé le Moko le grand film de Julien Duvivier, avec Jean Gabin, Charpin, S Fabre et G. Modot. tati concreti vantaggiosi ». Da questi commenti risulta che ormai la chiarificazione dei rapporti italo francesi é un fatto compiuto : non resta quindi che iniziare tutto il lovoro di ricostruzione al quale sopratutto si devono accingere i produttori perché solo attraverso una più iniensa produzione in comparteeipazione si potranno realizzare notevoli progressi nella stabilité dei nuovi rapporti. Ci vogliono dunque idée e queste idée debbono collimare possibilmente con la possibilità di realizazione che ha oggi l'Italia. Trovare quindi dei soggetti che abbiano già nel loro corpo elementi di affinità. E ci é caro indicare qui il titolo di un romanzo che racchiude in se i germi di un grande successo dello schermo. E' un capolavoro délia letteratura francese e la sua ambientazione é in Italia. I suofi eroi amano ugualmente con sincérité e l'Italia e la Francia e in essi c'é un lievito di patriotismo che esalta il lettore. Il titolo é La Chartreuse de Parme. B. D. RANDONE. ((Travail)) di Emilio Zola e il racconto anticipato degli avvenimenti attuali Il film Travail adattato dall'opera omonima per lo schermo da André Desmorgets, é un film ottimista di riconciliazione, dove non vi è alcun posto per elucubrazioni politiche. Questo film, ci mostrerà le numerose e grandi difficoltà nelle quali urtano i grandi uomini per realizzare il loro idéale a scopo puraniente umanitario. La tesi del film serve di sfondo ad una azione sostenuta, estremamente forte, commovente e essenzialmente cinematografica. I produttori desiderano realizzare quest' opéra in una atmosfera di larga collaborazione, senza alcuna tendenza polilica. Tutte le loro énergie sono tese verso un unico scopo; interessare il Pubblico con un soggetto nobile, suscettibile di farlo riflettere senza annoiarlo. Il pubblico si ricorderà degli amori di .losine e di Luc Froment e avrà l'impressione che un tentativo nuovo è stato fatto per distrarlo e che tutto non é andato perduto; qualche cosa in fondo resta : un ricordo e un po' di sogno...